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Con nuovi racconti e nuove avventure...

domenica 22 maggio 2011

1988 Route della Corsica - Un bellissimo ricordo




Sono passati tanti anni, ma il ricordo è vivo come fosse successo ieri.
Un bel ricordo che porto nel cuore, anche le immagini di Cettina, scomparsa qualche anno dopo.

mercoledì 18 maggio 2011

Bastoncini da Trekking - Nordic Walking

Il supporto del bastoncino da trekking, evoluzione del classico bastoncino da sci fisso, è notevole sia in salita che in discesa, allevia il carico sulle giunture delle gambe, coordina la camminata, conferisce maggiore stabilità su terreni impervi.

Le diversità dei modelli proposti sul mercato possono essere notevoli, dipendente dal tipo di materiale utilizzato, per la leggerezza, la robustezza, le caratteristiche tecniche proposte, ecc...

Sarebbe bene tenere in considerazione il fatto che se dovete poi riporre i bastoncini nello zaino, una volta richiusi non devono avere un grosso ingombro, in quanto potrebbero essere d'intralcio in caso di salite difficoltose.

I bastoncini rigidi durante le marce di avvicinamento erano ottimi e garantivano la resistenza e la sicurezza necessaria per la salita e la discesa, ma inevitabilmente quando si arrivava in prossimità di un tratto verticale, i bastoncini rigidi erano di notevole ingombro, e riposti nello zaino erano molto sporgenti e di conseguenza molto pericolosi.

Sulla loro utilità non ci sono dubbi, in tal modo possono esercitare una forza durante la salita, alleviando il peso sulle ginocchia e alleggerendo il carico sulle caviglie che così possono essere controllate con maggiore stabilità.

Inoltre il movimento con le braccia sincrono con il movimento delle gambe, fornisce un movimento più fluido, il cuore batte meno, essendo meno sotto sforzo e la camminata è decisamente più leggera; si cammina meglio.

I bastoncini per essere molto utili, devono essere due, uno soltanto aiuta, ma non ottiene lo stesso risultato, la camminata risulta essere sbilanciata verso la mano che tiene il bastoncino, e la schiena di conseguenza non è dritta e fa uno sforzo laterale.
Quindi il mio consiglio è di utilizzarne sempre due.
Qualcuno potrebbe obbiettare che l'utilizzo dei bastoncini limita le prese con le mani, essendo impegnate a tenere i bastoncini, ma se dovete salire utilizzando le mani, i bastoncini non vi servono in quel determinato momento.

Il bastoncino deve servire per agevolarvi la salita in terreni percorribili senza l'uso delle mani (camminate, avvicinamenti, alta quota su ghiaccio, ma quasi pianeggiante o molto semplice), se andate sul difficile allora adottate una o due piccozze…; e vi deve servire durante la discesa, soprattutto durante la discesa, dove il peso dello zaino tende a spingervi verso valle e il sostegno dei bastoncini risulta di utilissimo sostegno.

I bastoncini telescopici sono nati dall'evoluzione dei bastoncini tradizionali, eccezionali, per la loro robustezza e per la loro leggerezza, rispetto al vecchio alpestock di legno, ma avevano il problema, che non si potevano accorciare e quando non erano necessari, oppure quando erano d'ingombro durante una salita, vedi per esempio durante una tappa di avvicinamento alla vetta, su terreno facile, per poi dover passare alle piccozze, o alla salita a mani nude, il bastoncino non si sapeva più dove riporlo e così lungo era d'impiccio.

Per questo le case costruttrici si sono specializzate e hanno inventato il bastoncino telescopico, che quando non serve si può accorciare e riporre nello zaino.

Sicuramente è meno robusto del suo antenato, in quando al posto di un pezzo unico di alluminio ne ho due o tre (a seconda dei modelli), con una giunzione meccanica che li tiene uniti.
Il sistema di fissaggio funziona avvitando un pezzo dentro l'altro e in tal modo si fissano, svitando si ottiene l'effetto opposto, oppure con più semplici ed efficaci chiusure esterne che fissano i pezzi insieme.

Esistono bastoncini anche in fibra di carbonio, più leggeri, ma secondo me più fragili e soggetti a rottura e non troppo consigliabili in caso di maltempo.

I vantaggi sono comunque notevoli, e anche se sottoposti a pressioni le giunture meccaniche resistono bene, purché siano avvitate o fissate correttamente.

Normalmente le taglie dei bastoncini sono uniche, e il bastoncino può essere accorciato o allungato in media da una 60 cm circa a 130/135 cm di lunghezza massima, se avete esigenze diverse dovreste provare a cercare qualcosa di specifico.

Potete trovare bastoncini con impugnature di tutti i tipi, dalla manopola in plastica, in gomma in sughero, in gomma piuma, a pomolo, o a forma di T per le camminate più leggere,
Un dettaglio importante è che siano dotati di un sistema antishock, formato da una molla nell'ultima parte del puntale che attutisce le vibrazioni e i contraccolpi durante la discesa.

Fate attenzione, solo durante la discesa, perché in salita avere un sistema di ammortizzazione, significherebbe avere una perdita di energia nella spinta verso l'alto.
Alcuni, per non dite tutti i bastoncini sono forniti con una rotella da porre in fondo vicino al puntale, evita che durante camminate sulla neve o su terreni molto morbidi il bastoncino affondi troppo, e quindi non sia di nessuna utilità; e un copri puntale in gomma, per evitare di raschiare la punta su superfici non dure che potrebbero risentire dell'usura col tempo, e per evitare il rumore sulle pietre, su terreni asciutti.

Alcune case costruttrici hanno sperimentato ed adottato bastoncini molto tecnici in cui la manopola risulta essere inclinata rispetto all'asse stesso del bastoncino per agevolare la presa del polso assecondando la sua naturale inclinazione.

Maggiori sono gli accorgimenti e le caratteristiche tecniche, maggiore sarà il prezzo che andrete a spendere.
Ma solo l'esperienza vi potrà essere d'aiuto per sapere quali bastoncini sono più adatti alla vostra attività.
I prezzi dei bastoncini con le caratteristiche appena citate oscillano in media dalle 10 euro a bastoncino a oltre 50 euro a bastoncino.

La vendita solitamente è fatta singolarmente, ma potete trovare occasioni di vendita a coppie.
Prima di mettervi in camino regolate i bastoncini, in modo da avere il controllo della situazione, maggiore è il livello di pendenza, minore sarà la lunghezza del bastoncino.
Avvitate sempre bene i bastoncini in modo da avere un supporto sicuro su cui appoggiarvi.
All'occorrenza, su alcuni tipi di bastoncini è possibile fissare la macchina fotografica e utilizzarli come piedistallo per fare foto, evitando le vibrazioni.

Negli ultimi anni sono usciti modelli di bastoncini che supportano adeguatamente il Nordic Walking, una camminata naturale unita all'utilizzo di due bastoncini per ottenere notevoli benefici.

Alcune proposte:

Bastoncini da Trekking

Bastoncini da Nordic Walking





Giglio in Festa - Solidarietà - Una giornata di sano DIVERTIMENTO... a fin di bene


GIGLIO IN …. FESTA
05 Giugno 2011
Centro Sportivo Comunale
Villarbasse (To)
Via San Martino n. 1

La Giglio Onlus,
vi invita ad una giornata di festa caratterizzata
da :
eventi sportivi, (Padella Trophy
[torneo di tennis da giocare con le padelle],

Giglio Cup [torneo di calcio a cinque]), con ricchi premi,
giochi per i bimbi, estrazione premi,

pranzo al sacco a cura dei partecipanti

Ritrovo ore 9.00

Per una giornata in allegria dove la competizione
sarà il pretesto per un
" MARE DI RISATE "

Per informazioni e prenotazioni
www.giglio-onlus.itinfo@giglio-onlus.it
Cell. 338-3710472 opp. 346-6641299

GIGLIO IN …. FESTA

Giglio Onlus opera da tempo nel settore della solidarietà
attraverso il progetto " LE CASE DEL GIGLIO ", ospitando a
titolo completamente gratuito, i genitori, non residenti ed
economicamente svantaggiati, dei bambini ricoverati in qualsiasi
reparto presso l'Ospedale Regina Margherita
di Torino che necessitino di lungodegenze.
L'accoglienza avviene in 6 alloggi che Giglio affitta allo scopo, le
cui spese vengono sostenute attraverso le quote dei soci, le
donazioni e le raccolte fondi in occasione dei vari eventi che
vengono realizzati nel corso dell'anno.
Giglio in …..Festa oltre ad essere un momento di aggregazione
all'insegna del gioco e del divertimento si pone anche la finalità
di sensibilizzare tutti i partecipanti sul tema della solidarietà.

Quota di partecipazione : 3 € a persona
(dà diritto a n. 1 biglietto omaggio per l'estrazione premi )
Ragazzi fino a 15 anni gratis

visita il sito: www.giglio-onlus.it
 
Leggete tutta la locandina:

Presentazione evento


lunedì 16 maggio 2011

Come scegliere uno zaino da trekking / arrampicata


La scelta dello zaino, anche se può sembrare paradossale è quasi come quella di un paio di scarpe.
Non tutti gli zaini vanno bene per tutti e per tutti gli usi.
Lo zaino deve "calzare", essere adatto alla vostra corporatura.
Lo zaino deve essere adatto al tipo di attività che andrete a svolgere, il più possibile leggero, ma composto da un materiale resistente agli strappi e all'usura da sfregamento, non è conveniente aprire varchi indesiderati nello zaino se siete lontani dalla civiltà...
Di forma anatomica se le vostre attività tendono al verticale, o comunque necessitate di movimenti il più fluidi possibile e un eccessivo ingombro sulla schiena sarebbe di intralcio.
Ogni suggerimento è utile, ma sono le vostre spalle e la vostra corporatura che possono solo dire se è lo zaino adatto a voi.
Lo zaino deve calzare a pennello, deve essere fatto per le vostre dimensioni.
Sono importanti gli spallacci che dovrebbero essere imbottiti bene, soprattutto su zaini di grosse dimensioni, importantissima la fascia lombare alla vita, che deve essere il più avvolgente possibile, perché il maggior peso dello zaino non deve essere sulle spalle, ma sui fianchi se non volete arrivare a destinazione con la schiena a pezzi e le spalle doloranti.
Deve essere ben bilanciato, ricordate per fare queste prove sarebbe utile riempire lo zaino, a zaino vuoto possono sembrare tutti ottimi zaini.
Oltre allo zaino importantissimo in fase di scelta, è anche utilissimo imparare a inserire gli oggetti all'interno dello zaino, uno zaino con una disposizione scorretta a parità di peso effettivo quando lo trasportate può essere molto più fastidioso e aumentarne il peso in quando il baricentro dello stesso risulta essere fuori asse.
Gli oggetti pesanti sul fondo dello zaino, e il più possibile verso la schiena.
Inoltre considerate anche che materiale vi serve, gli oggetti con un' alta frequenza di utilizzo devono essere messi in posti accessibili facilmente, altrimenti perdete tanto tempo nella ricerca del necessario.
Le dimensioni dello zaino sono fondamentali, qualche litro in più piuttosto, ma se vi limitate a semplici passeggiate non è necessario un 80 litri!
Per semplici trekking di un giorno un 30/40 litri, per pernotti in rifugio, quindi senza tenda al seguito fino a 55 litri, se il vostro materiale è notevole, e per evitare di avere oggetti appesi all'esterno dello zaino è bene prevedere una capienza superiore.
Controllate che lo schienale abbia qualche sistema di regolazione dell'altezza e della corporatura, sistemi ergonomici spesso facilitano il trasporto del carico e distribuiscono correttamente il peso, sempre a patto che abbiate seguito le regole per il miglior riempimento dello zaino, mettendo i pesi gravosi in basso (non può fare miracoli).
Morbidi spallacci e fascia ventrale.

Cappuccio dello zaino regolabile per fermare eventuali oggetti ingombranti.
Cinghie di compressione per restringere lo spazio all'interno quando lo zaino risulta essere non completamente pieno, e per evitare che il materiale si muova all'interno, rendendo stabile e fisso il peso.

Impermeabile, anche se a lungo andare nessuno zaino è perfettamente impermeabile, per l'eccellenza occorre optare per sacche a tenuta stagna che non sono certo leggerissime..., ma adottando ulteriori strati impermeabili all'interno dello zaino, come la divisione in sacchetti del materiale all'interno dello stesso aumentano l'impermeabilità ed il vostro prezioso carico resterà asciutto più a lungo, sotto una pioggia battente per ore è difficile che lo zaino non lasci passare parte dell'acqua.
Porta materiale, supporti posta bastoncini e/o piccozze sono utili.
Considerate anche eventuali tasche interne per le sacche di approvvigionamento idrico, tipo Camel bag, ottimo sistema di reidratazione senza dovervi continuamente togliere e mettere lo zaino.

La scelta di un buon prodotto vi accompagnerà per tanti anni.
Considerate anche che maggiori accessori aumentano il peso dello zaino, per cui se non sono necessari evitateli, o comunque che abbiano la possibilità di essere rimossi in caso di non utilizzo.
Cerniere verticali lungo tutta la lunghezza dello zaino spesso facilitano l'accesso ed il recupero del materiale, ma nello stesso tempo indeboliscono l'insieme della struttura, una cerniera risulta comunque meno solida e soggetta a rottura di uno strato di tessuto integro, anche se risulta effettivamente utile avere un accesso simile, ma se disponete gli oggetti n modo corretto se ne può fare a meno.
Eventuale possibilità di aggiungere tasche laterali, per aumentare la capacità di carico a scapito di una minor assetto ergonomico (sconsigliate per alpinismo, possono limitare i movimenti).

lunedì 9 maggio 2011

Da Castellania all'Etna...

Il 29 giugno ricorrono sessant'anni dalla morte di Serse Coppi. In questa data sarà a lui dedicata una piazza a Castellania dove sarà ricordata, con iniziative culturali, la sua figura di uomo e di sportivo.

Per celebrare questa ricorrenza e il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, l'Associazione "Fausto e Serse Coppi a Castellania" con la collaborazione dell'Associazione "Nonsolobike" e del C.A.I. di Tortona gruppo "Rapporti extremi" ha progettato la traversata dell'Italia in bicicletta da Castellania sino al Monte Etna, in 29 tappe per un totale di 1659 chilometri.

La manifestazione è organizzata con il patrocinio della Regione Piemonte, del Comune di Castellania e di quello di Tortona.

Sei i tortonesi che prenderanno parte alla traversata: Mario Zadra, Giulio Bernardi, Pietro Bernardi, Gianni Grosso, Gino Moratto e Giacomo Seghesio.

"Il prologo alla partenza è prevista per sabato 14 maggio alle ore 9 a Torino, dal cippo posto in corso Casale, dove Serse Coppi ebbe la tragica caduta nel 1951. La partenza ufficiale sarà domenica 15 alle ore 9 davanti al mausoleo di Castellania, paese natale dei campioni tortonesi.

"In questa avventura – concludono i sei ciclisti – hanno avuto grande peso sia organizzativo che di sostegno economico l'associazione "Non Solo Bike" e il gruppo "Rapporti Extremi" del CAI di Tortona" Il Comune di Castellania, sarà lo sponsor ufficiale.

mercoledì 4 maggio 2011

Intervista a Erhard Loretan al Trento Film Festival...

Seven Summits


Le sette vette più alte di ogni continente, anche se il termine "continente" è preso in senso lato...


  • Asia
Monte EVEREST  (8.850 m.) - (Nepal / Tibet)

  • America del sud 
ACONCAGUA  (6.962 m.) - (Argentina)

  •  America del nord
DENALI  (MC KINLEY) (6.194 m.) - (Alaska)

  • Africa
KILIMANJARO (Uhuru peak) (5.895 m.) - (Tanzania)

  •  Oceania
CARSTENSZ (4.884 m.)
qualcuno considera anche:
PUNTJAK  DJAJA (5.020 m.) - (Nuova Guinea)

  • Antartide
VINSON MASSIF (4.897 m.)
    
  • Europa
ELBRUS  (5.642 m.) - (Russia)
qualcuno considera anche:
MONTE BIANCO (4.808 m.) (Italia - Francia)



martedì 3 maggio 2011

Sicurezza in montagna: materiale da portare

Quando vi preparate per un'escursione o una salita alpinistica in montagna è utile essere pronti ad ogni evenienza, per cui diventa necessario avere informazioni dettagliate sulla via da seguire e tutti i percorsi di rientro.
Sia per le condizioni meteo che per le condizioni di innevamento dei percorsi; spesso le pareti esposte a nord e tutto ciò che si trova a quote elevate, o comunque sopra i 2500 metri, anche durante la stagione primaverile/estiva tende a restare ghiacciato o addirittura con forte innevamento.
Se la via di salita che avete scelto risulta essere sgombra da neve e ghiaccio, ma la via di ritorno scende su una parete nord, o comunque meno soleggiata, se non vi siete premuniti del necessario equipaggiamento, potreste trovarvi in seria difficoltà.
Essere a oltre 3000 metri con un rientro ghiacciato e le sole scarpette da arrampicata, o pedule leggere, e trovarvi un tratto fortemente pendente con lastre di ghiaccio o con parecchia neve il rientro potrebbe non essere così scontato.
Per evitare di far intervenire i soccorsi che per voi rischiano la loro pelle forse vale la pena di pensarci quando si è in tempo e portare il materiale necessario alle condizioni che si presume di dover affrontare.

Pensateci!




lunedì 2 maggio 2011

Pensare con la propria testa...

Bisogna imparare a stare da soli: senza telefonino, senza computer, senza musica, senza televisione, senza messaggini, senza giornali e riviste, almeno per un'ora o qualche ora al giorno.
Imparare a pensare, da soli. Susanna Agnelli

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