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venerdì 3 aprile 2009

Stagioni

Questa mattina ho notato la nascita della prima viola, il primo risveglio di primavera. Come ogni anno mi ha dato modo di riflettere sul passaggio delle stagioni, ma oggi ho riflettuto sulla cosa in maniera diversa rispetto a come avevo fatto in precedenza.
Quella viola spuntata a ridosso del boschetto che si trova dietro casa mi ha fatto pensare: siamo soltanto alla prima settimana di Marzo, ancora in inverno e la primavera prova già a farsi avanti. E’ strano pensare alle stagioni che incalzano quando ancora non è il loro turno.
La realtà è che lo sbocciare dei primi fiori è una caratteristica peculiare dell’inverno che, però, si tende ad associare alla primavera.
La stessa cosa accade a giugno quando il primo caldo comincia a farsi sentire, il primo caldo che è proprio della primavera e non dell’estate, come si tende a ritenere. Allo stesso modo le piogge di fine Agosto e di Settembre ci rimandano già all’autunno.
Il freddo che spesso accompagna gli ultimi giorni di Novembre ed i primi di Dicembre non lo leghiamo forse all’inverno? E’ curioso come risulti difficile apprezzare una stagione intera senza desiderarne già un’altra. E’ il paradosso dell’esistenza, ma sarebbe così semplice e piacevole amare la gradualità dei cambiamenti.
La natura nel variare delle stagioni ci mostra così limpidamente le meraviglie della vita sulla terra che appare assurdo non riuscire a vederle. Eppure anche noi ne facciamo parte.
Molte volte anche a me è capitato di stancarmi della stagione corrente e di desiderare il suo opposto: in piena estate, durante le prime settimane di agosto più di una volta avrei voluto sentire il freddo pungente dell’inverno ed il calore di una stufa per scaldarmi. Sto cercando di imparare ad apprezzare ogni momento senza pensare a quello successivo, ma ho ancora molta strada da fare.
Eppure a volte mi sento così stupida e precisamente ogni volta che mi fermo a guardare le trasformazioni della natura. Un albero durante l’anno cambia infinite volte per ritornare simile a se stesso l’anno successivo.
Posso desiderare di vivere un momento diverso da quello che sto vivendo adesso, ma questo momento tornerà più o meno uguale a se stesso prima o poi, tanto vale saperlo apprezzare ora.
Vedere la viola che spunta di fianco alla neve mi infonde serenità e mi fa capire che se mi sforzo un pochino non ho la necessità di desiderare già la primavera perché la primavera è già lì davanti ai miei occhi e in pieno inverno.
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