Tracce di Sentiero - Il blog prosegue qui ...

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Con nuovi racconti e nuove avventure...

mercoledì 23 novembre 2011

Con la piccozza d'acciar ceruleo...

"Da me, da solo, solo con l'anima, con la piccozza d'acciar ceruleo, su lento, su anelo, su sempre; sprezzandoti, o gelo! E salgo ancora, da me facendomi da me la scala, tacito, assiduo; nel gelo che spezzo, scavandomi il fine ed il mezzo." Giovanni Pascoli

lunedì 21 novembre 2011

domenica 20 novembre 2011

venerdì 18 novembre 2011

martedì 15 novembre 2011

Priorità!

Il denaro non è tutto,
ci sono anche i diamanti.
Paperon de' Paperoni



lunedì 14 novembre 2011

Jerzy Kukuczka - trailer del nuovo film


Kukuczka trailer ENG from activelifedvd on Vimeo.

Un nuovo film sulla leggendaria figura di Jerzy Kukuczka. L’alpinista polacco, secondo uomo al mondo dopo Reinhold Messner ad aver scalato tutti i 14 ottomila in soli 8 anni. Autore delle prime salite invernali del Kanchenjunga, del Dhaulagiri e dell’Annapurna, e di numerose vie nuove aperte sui 14 colossi più alti della terra. Il film, scritto e diretto da Porebski, è stato prodotto quest’anno dall’Artica Production.

Altri link:
http://lubialpstrekking.blogspot.com/2008/02/poalcchi-alpinisti-fortissimi.html

Altre notizie sul film:
http://www.montagna.tv/cms/?p=37187
 

giovedì 10 novembre 2011

La montagna è più forte.



La montagna non andrebbe MAI sottovalutata.

La montagna non combatte, non è nemica di nessuno, tanto meno assassina!

Ti puoi mettere alla prova, ma non sfidare le montagne, la montagna e la natura in generale vince sempre e comunque perché sproporzionalmente più forte, non si può competere con le forze in gioco.

Il fatto di tornare indietro non è segno di sconfitta, è solo aver imparato la lezione e di averne fatto tesoro, potrai ritentare in seguito.


Quando si affronta una salita è già difficile riuscire a percepire tutte le problematiche che si possono incontrare, certo il rischio c'è e rimane e deve essere consciamente accettato per proseguire, è una componente intrinseca dell'attività in montagna soprattutto alle quote più elevate; ed il meteo spesso decide il successo o l'insuccesso dell'impresa, anche perché fortemente variabile in pochissime ore.


Il meteo è fondamentale, se partiamo consapevoli che il tempo cambierà in peggio (o molto peggio), il rischio che andiamo ad assumere è notevolmente aumentato, oltre a tutte le componenti accessorie che si aggiungono a tale decisione, a volte una scelta azzardata può fare la differenza tra tornare a valle e non farlo.

Il mio peregrinare per montagne mi ha portato anche a fare parte di squadre di soccorso e a prestare aiuto a persone che non avevano minimamente idea di cosa stessero facendo, o che per la smania di vetta si andavano a cercare situazioni molto più grandi di loro, sostenendo che intanto bastava chiamare il Soccorso con il telefonino... e poi qualcuno viene a prenderti... - oppure sentirsi "indignati" per una Tua decisione di tornare sui tuoi passi per non aver raggiunto la meta prefissata, causa il troppo innevamento della zona interessata, anche se la scelta opposta avrebbe comportato un rischio molto superiore senza l'attrezzatura prevista.


-Bi

INCHIESTA - Il Valore della libertà per l'Alpinismo

Da qualche tempo si vocifera sulla possibilità di una qualche forma di restrizione per regolamentare le attività ricreative che comportino qualche rischio.
L'alpinismo non fa eccezione.

Io sono fermamente convinto che ogni forma di restrizione in tal senso sia una limitazione della libertà individuale.

A seguito di questa affermazione se deve però considerare come agire in caso di soccorso dell'eventuale alpinista sconsiderato che non ha calcolato bene il rischio.
Quindi in che misura è lecito chiedere alle squadre di soccorso di intervenire a salvare persone che deliberatamente si sono cacciate nei guai, e potevano evitarlo.
Gli incidenti in montagna ci sono, il rischio nel praticare certe attività è intrinseco, e per proseguire deve essere accettato consapevolmente, limitato alle proprie capacità e grado di preparazione, poi l'imponderabile può sempre succedere.

Per chi lo volesse compilare, replico l'appello Lanciato da Alessandro Gogna, che dalla rivista "Lo Scarpone" lancia questo questionario:

QUESTIONARIO
Agli alpinisti e agli amanti della montagna
da parte di Alessandro Gogna

Che dice:

"Perché questa inchiesta ?

Sta crescendo, in tutto le società moderne, la tendenza a porre vincoli a sport e attività ricreative che comportino rischi. Questo vale in particolare per l'alpinismo. Ho cercato di spiegarlo brevemente nel testo che su Lo Scarpone accompagna questo questionario.
Tramite questo sondaggio cerco di migliorare le mie conoscenze sulle opinioni degli alpinisti e degli amanti della montagna sui problemi che questa tendenza solleva. Ti prego di farmi conoscere anche il tuo parere" Alessandro Gogna.

Una volta compilato rispedirlo a :
info@alessandrogogna.com
oppure inviarlo per posta al seguente indirizzo:
Alessandro Gogna, via Morimondo nr.26, 20143, Milano

Questionario scaricabile da:
http://www.edizionimelograno.com/high-res/questionario_def.zip

Invecchiando...

"Quando saremo vecchi,
mi guiderai ai nostri antichi attacchi
e staremo lì a guardare in su".
(Dino Buzzati)

sabato 5 novembre 2011

Come autoproteggersi in caso di Alluvione

Esondazione del fiume Bormida nella zona ad est di Alessandria (ANSA)

Purtroppo sempre dopo gli eventi catastrofici si corre ai ripari, per vedere cosa si poteva fare...
 Ritengo che in molte occasioni non siamo preparati agli eventi, sottovalutiamo gli appelli ritenedo che sia solo allarmismo, ma poi in fondo non succederà nulla; molte volte ci sbagliamo.
Sarebbe utile accrescere la nostra consapevolezza e le nostre conoscenze almeno quelle di base e ove necessario anche più approfondite per saperci muovere non solo nelle escursioni in montagna, ma sopratutto del territorio in cui viviamo, dove vivono i nostri affetti,Sapere cosa fare o non fare in autonomia in caso di emergenza  può veramente fare la differenza tra vivere e soccombere.

Ho trovato un decalogo (dal sito di www.Nimbus.it) che riassume le regole fondamentali da fare e non fare in caso di alluvione, riconosciuto internazionalmente: 
Le grandi piene fluviali sono lente a propagarsi, il livello delle acque aumenta gradualmente (ore o giorni) e in genere lascia il tempo di prepararsi a salvaguardare i beni esposti ad allagamenti e mettersi in salvo, chiudere vie di comunicazione e ponti, con un’informazione da parte degli enti preposti sufficientemente anticipata e precisa.
Nel caso delle piene-lampo (flash floods) è invece fondamentale la conoscenza di elementari norme di autoprotezione, perché le onde di piena su torrenti montani in forte pendenza, le frane e le colate detritiche, sono fenomeni rapidissimi e non permettono di attendere avvisi esterni. La protezione civile interviene in questi casi solo a soccorrere le vittime e ripristinare le condizioni di normalità, e l’unica protezione efficace è quella che si mette in atto da soli.
  1. Dopo un primo avviso di attenzione bisogna informarsi costantemente sull’evoluzione meteorologica, e non fidarsi solo delle voci, ma ricorrere alle fonti ufficiali dei servizi meteo. Rispettate sempre le disposizioni degli enti locali e di protezione civile preposti alla gestione dell’emergenza.
  2. Ogni Comune deve disporre di un piano di protezione civile e dovrebbe informare i cittadini sull’ubicazione dei rifugi, dei centri di raccolta e delle zone a rischio. Pretendete di conoscere queste cose quando si è tranquilli nelle giornate di sole, non quando si è in emergenza. La sicurezza si prepara giorno per giorno, non bisogna né sottovalutarla né burlarsene, verrà tutta utile nei minuti più importanti della vostra vita!
  3. Non bisogna farsi prendere dal panico: primo obiettivo è salvare la vita e non farsi male.
  4.  Mai combattere con l’acqua e i detriti, sono più forti loro. Un’automobile galleggia in poco più di 30 cm d’acqua, nonostante pesi oltre una tonnellata: l’acqua può spazzarvi via come fuscelli se tentate di opporvi!
  5. Non entrate mai nell’acqua in movimento con un’automobile anche se vi sembra di conoscere la strada, meno che mai in un sottopassaggio allagato: negli ultimi 6 anni ci sono state in Italia 10 vittime che potevano essere facilmente evitate, l’incidente peggiore a Prato nell’ottobre 2010, 3 donne cinesi annegate. Il sottopassaggio è una trappola, sta a voi evitare di entrarci.
  6. Anche a piedi non si entra mai in acqua in movimento se è superiore a 20 centimetri, perché la corrente vi può facilmente travolgere. Inoltre ci possono essere voragini o tombini aperti nascosti dall’acqua fangosa, nei quali potreste essere inghiottiti.
  7. Non rimanete in locali bassi, garage, seminterrati, ma trasferitevi ai piani alti, eventualmente chiedendo ospitalità ai vicini. Se la casa è a rischio frana, trasferitevi in luogo sicuro.
  8. Preparate uno zainetto di sopravvivenza in luogo facile da raggiungere, pronti a prenderlo con voi in caso di evacuazione: bottiglie d’acqua potabile, cibo conservabile, cambio biancheria e oggetti per igiene personale, fotocopia documenti, torcia a pile o lampada frontale (controllate che le batterie siano cariche), carta e penna, radio e telefonino con carica batteria, medicine e pronto soccorso, stivali di gomma.
  9. Poi pensate alla casa: spostate documenti, libri, oggetti di valore e mobili da cantine e piani terra ai piani alti, parcheggiate le auto lontane da corsi d’acqua.
  10. Ma soprattutto, rimanete vigili e attenti: molti incidenti capitano perché nelle giornate a rischio facciamo di tutto per continuare a vivere come nei giorni normali, invece bisogna concentrarsi, ascoltare i rumori sospetti, osservare cosa accade nei fiumi, prepararsi materialmente e psicologicamente a salvarsi con le proprie forze senza aspettare aiuti improbabili: per definizione, un’emergenza è qualcosa nella quale nulla funziona e nessuno potrebbe aiutarvi.

Consigli per autoproteggersi in caso di alluvione (siti italiani e internazionali):
http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_cosafare_idrogeologico.wp?contentId=APP281
http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_pub.wp?prevPage=pubblicazioni&contentId=PUB13445
http://www.environment-agency.gov.uk/homeandleisure/floods/default.aspx
http://www.meteosvizzera.admin.ch/web/it/pericoli.html
http://www.ready.gov/america/getakit/index.html
http://www.fema.gov/hazard/flood/fl_during.shtm
http://www.getprepared.gc.ca/prod/tp/tp200803-fra.aspx
http://www.securitepublique.gouv.qc.ca/securite-civile/se-preparer-aux-sinistres/sinistres/en-cas-inondation.html
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