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giovedì 10 gennaio 2008

Alagna Valsesia (Vc) - Alpesattal - da Jo...










Da Jo dove le aquile imparano a volare

Definire l'Alpesattal un posto da sogno sarebbe veramente riduttivo.

Definirlo fantastico, potrebbe essere giusto, anche se dipende dai pinti di vista e soprattutto di pensiero, molti di voi mi prenderebbero per pazzo, ci sono 2 ore di sentiero, naturalmente in salita per superare gli oltre 800 metri di dislivello da Alagna paese.

Che dire allora?

provo a trasmettervi alcune sensazioni che l'amico Giuseppe mi ha fatto provare raccontandomi in una notte freddina e molto umida in cui davanti ad un buon bicchiere di vino e grappa la storia della baita e della sua spasmodica ricerca del posto giusto.

La storia è quella di un uomo laureato in filosofia, che vive arrampicando, lavorando in montagna, installando le protezioni per le valanghe e le frane, e nel resto del tempo, vive in tenda in giro per le Alpi...

Questo è l'inizio dell'avventura di Giuseppe.

"Sono oltre dieci anni che stavo cercando questo posto... e quando l'ho trovato per caso passando di qui, ho contattato il proprietario e l'ho comprato".

Un rudere, un ammasso di pietre e legno marcio, senza acqua, ne luce, tanto meno riscaldamento...

Molti rabbrividisco solo all'idea di pensarci...

L'altro giorno stavo parlando con una persona e si parlava di fonti di energia... si parlava della legna, della fatica di tagliarla, portarla a casa, impilarla e alla fine doverla portare in casa giorno dopo giorno, sera dopo sera..., ma la soddisfazione di fare questa fatica... e mi sento rispondere: "sono 200 anni che le persone cercano di avere le comodità del metano e tu vorresti tornare a fare fatica? tu sei pazzo!"

Forse lo sono, ma per me è una vita impagabile.

Torniamo a Giuseppe, Jo come tanti lo chiamano…

La baita completamente smantellata fino alle fondamenta anno dopo anno prende forma ed è tutt’ora in continuo cambiamento estetico, visto che a livello strutturale è ultra tecnologica e altamente avanzata in tutte le sue fonti di energia.

Pannelli solari per l’energia elettrica a 12 volt, serbatoi per l’acqua potabile e per l’acqua piovana per i servizi igienici, stufa a legna per il riscaldamento dei locali dove vive ed ospita i suoi amici e visitatori, una fornitissima dispensa dove raduna tutto il necessario per il periodo in cui è impossibile scendere in paese per fare la spesa.

Un muro a prova di gelo con 2 strati di isolante per evitare che durante il lungo inverno dove la temperatura scende parecchi gradi sotto lo zero l’acqua si congeli nei serbatoi, essendo indispensabile per la sopravivenza quando durante le lunghe nevicate resta isolato dal mondo per oltre 20 giorni.

Viene spontaneo chiedere come faccia con la posta… Giuseppe dice che il postino è salito una sola volta, giusto per vederedov’era, e quando ha visto il percorso e la distanza gli ha detto di mettere una cassetta della posta in paese…(però questi postini… esigenti!, nemmeno la voglia di fare 2 passi per portare la posta a destinazione… che tempi!).

Fin dalla prima volta, Giuseppe si è dimostrato un ottimo padrone di casa, con un’ospitalità fuori dal comune; ci lasciava persino spaparanzarci sul suo letto, mentre si conversava durante le lunghe e fredde notti.

Una baita spettacolare, frutto di intenso lavoro di costruzione e rifinitura, una struttura altamente ergonomia che riesce a sfruttare ogni singolo centimetro dello spazio a disposizione, in soli 37 metri quadri riesce a far stare comodamente oltre dieci persone.

Cucina, piano cottura tutto fatto artigianalmente, persino i rubinetti e i tubi dell’acqua sono sapientemente ricavati dal legno.

La cosa che colpisce di più però arrivando lassù è il panorama, una immensa, grandiosa, impareggiabile, fantastica vista sulla immensa parete del Monte Rosa davanti alla capanna Margherita che si staglia a strapiombo sulla bianca parete.

Nulla potrebbe descrivere cosa si prova a stare seduti alle 5 del mattino sul prato davanti alla baita attendendo l’alba dopo una notte insonne a parlare, il freddo del mattino ti attanaglia, eppure resti li a guardare, l’immensa bellezza della natura e delle montagne che si sveglia ad un nuovo giorno…

Ricordo la prima volta che ci siamo incontrati con Giuseppe, Ki un altro grande amico, ha guardato Giuseppe e mentre mi stavo mettendo abiti un pochino meno bagnati per la salita sotto la pioggia, ha detto: “Stai attento a quell’elemento uno di questi giorni potrebbe venire a vivere qui… ”, ”Sarebbe troppo bello!”

Giuseppe ha capito tutto, vive per sopravvivere!

Ritengo che quella sia la vera vita.

Vivi assaporando veramente ogni istante che passa, anche se resta comunque una scelta di vita intensa e piena di sacrifici, per questo ritengo non sia per tutti.

Un giro per disintossicarsi dalla vita quotidiana però resta una cosa che tutti possono fare, e dovrebbero fare, per poter assaporare almeno una volta cosa si prova ad essere lassù…

Durante l’inverno la troppa neve genera slavine, che scendono dalla montanga rendendo il percorso del sentiero impraticabile, pertanto prima di salire un consiglio chiamate Giuseppe sul cellulare e chiedete le condizioni della neve e se la salita/discesa è già tracciata, per evitare di incorrere in condizioni di salita proibitive.

Giuseppe quando nevica si prodiga appena possibile a tracciare il sentiero alternativo che evita il pezzo coinvolto nelle slavine, a quel punto la salita è possibile senza troppi rischi.

Ultima cosa…

Quando salite fatemi sapere se Giuseppe ha già portato il pianoforte in baita.

Sto aspettando per vedere la baita finita.

Ciao.

Istruzioni per salire…

Partendo dalla frazione di Ronco, superato l’abitato di Alagna, si prende il bivio sopra il ponte, ben segnato c'è un sentierino, con il segnavia numero 9 e le indicazioni per l’Alpesattal., lasciato l’asfalto ci si inerpica nel bosco lasciandosi il torrente alla sinistra, si arriva ad un primo gruppetto di case dove è consiglabile fare scorta d’acqua, non ne incontrerete più fino a destinazione e anche lassù non ci sono fontane, ci sono solo i serbatoi di Giuseppe, e lassù l’acqua è preziosa…

Attenzione a prendere l’acqua dal tubo dell’acqua potabile, visto che ci sono 2 tubi e solo su uno c’è la scritta “Acqua NON potabile”.

Dopo una serie di tornanti si guadagna l’alpe Campo, e proseguendo si arriva ai 2097 metri dell'Apesattal dove troverete una casa ricostruita a nuovo, con l'interno in legno e soprattutto un panorama mozzafiato, un cane immenso ed un omino, neanche tanto piccolo ad accogliervi nel Suo mondo.

In questa Baita isolata dal mondo, ma con tutti i confort, compreso punto internet e collegamento telefonico vive Giuseppe, la baita è aperta tutto l'anno e il gestore ospita a dormire al massimo 6 persone.

La salita dura circa 2 ore, qualche minuto meno se siete allenati e con la stagione “Buona”, si trasformano in una serie di ore durante l’inverno con la stagione Fredda e lo zaino pesante.

Durante l’inverno sono fortemente consigliati Ramponi e/o Racchette da neve.

Il sentiero è definito "Escursionistico", per cui non presenta passaggi insormontabili e chiunque in grado di camminare è in grado di arrivare.

La baita è fornita di tutto. Potete pernottare e anche mangiare.

Prezzo 29 euro per il pernotto in stanza unica e prima colazione, B&B.

Vi lascio i recapiti a cui fare riferimento:

BED & BREAFKAST ALPE SATTAL

Tel. 349/6308738 Pozzi Giuseppe per collegamenti telefonici

Indirizzo del sito:www.alpesattal.com dove potete ammirare le splendide foto.

e_mail:info@alpesattal.com per contattarlo via posta elettronica.

Mi raccomando chiamate prima di salire.

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