Tracce di Sentiero - Il blog prosegue qui ...

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Con nuovi racconti e nuove avventure...

sabato 24 dicembre 2011

sabato 17 dicembre 2011

Camminando...

Sto andando a fare rifornimento d'acqua, è sera inoltrata ed il cielo è tutto stellato, la temperatura è decisamente bassa! una stella cadente accompagna i miei passi...

venerdì 9 dicembre 2011

Un uomo al suo posto



UN UOMO AL SUO POSTO
Note per un documentario sotto il Monte Rosa

La Vita del Jo... tra le Sue montagne.

Link:
http://www.unuomoalsuoposto.it/index.html

mercoledì 23 novembre 2011

Con la piccozza d'acciar ceruleo...

"Da me, da solo, solo con l'anima, con la piccozza d'acciar ceruleo, su lento, su anelo, su sempre; sprezzandoti, o gelo! E salgo ancora, da me facendomi da me la scala, tacito, assiduo; nel gelo che spezzo, scavandomi il fine ed il mezzo." Giovanni Pascoli

lunedì 21 novembre 2011

domenica 20 novembre 2011

venerdì 18 novembre 2011

martedì 15 novembre 2011

Priorità!

Il denaro non è tutto,
ci sono anche i diamanti.
Paperon de' Paperoni



lunedì 14 novembre 2011

Jerzy Kukuczka - trailer del nuovo film


Kukuczka trailer ENG from activelifedvd on Vimeo.

Un nuovo film sulla leggendaria figura di Jerzy Kukuczka. L’alpinista polacco, secondo uomo al mondo dopo Reinhold Messner ad aver scalato tutti i 14 ottomila in soli 8 anni. Autore delle prime salite invernali del Kanchenjunga, del Dhaulagiri e dell’Annapurna, e di numerose vie nuove aperte sui 14 colossi più alti della terra. Il film, scritto e diretto da Porebski, è stato prodotto quest’anno dall’Artica Production.

Altri link:
http://lubialpstrekking.blogspot.com/2008/02/poalcchi-alpinisti-fortissimi.html

Altre notizie sul film:
http://www.montagna.tv/cms/?p=37187
 

giovedì 10 novembre 2011

La montagna è più forte.



La montagna non andrebbe MAI sottovalutata.

La montagna non combatte, non è nemica di nessuno, tanto meno assassina!

Ti puoi mettere alla prova, ma non sfidare le montagne, la montagna e la natura in generale vince sempre e comunque perché sproporzionalmente più forte, non si può competere con le forze in gioco.

Il fatto di tornare indietro non è segno di sconfitta, è solo aver imparato la lezione e di averne fatto tesoro, potrai ritentare in seguito.


Quando si affronta una salita è già difficile riuscire a percepire tutte le problematiche che si possono incontrare, certo il rischio c'è e rimane e deve essere consciamente accettato per proseguire, è una componente intrinseca dell'attività in montagna soprattutto alle quote più elevate; ed il meteo spesso decide il successo o l'insuccesso dell'impresa, anche perché fortemente variabile in pochissime ore.


Il meteo è fondamentale, se partiamo consapevoli che il tempo cambierà in peggio (o molto peggio), il rischio che andiamo ad assumere è notevolmente aumentato, oltre a tutte le componenti accessorie che si aggiungono a tale decisione, a volte una scelta azzardata può fare la differenza tra tornare a valle e non farlo.

Il mio peregrinare per montagne mi ha portato anche a fare parte di squadre di soccorso e a prestare aiuto a persone che non avevano minimamente idea di cosa stessero facendo, o che per la smania di vetta si andavano a cercare situazioni molto più grandi di loro, sostenendo che intanto bastava chiamare il Soccorso con il telefonino... e poi qualcuno viene a prenderti... - oppure sentirsi "indignati" per una Tua decisione di tornare sui tuoi passi per non aver raggiunto la meta prefissata, causa il troppo innevamento della zona interessata, anche se la scelta opposta avrebbe comportato un rischio molto superiore senza l'attrezzatura prevista.


-Bi

INCHIESTA - Il Valore della libertà per l'Alpinismo

Da qualche tempo si vocifera sulla possibilità di una qualche forma di restrizione per regolamentare le attività ricreative che comportino qualche rischio.
L'alpinismo non fa eccezione.

Io sono fermamente convinto che ogni forma di restrizione in tal senso sia una limitazione della libertà individuale.

A seguito di questa affermazione se deve però considerare come agire in caso di soccorso dell'eventuale alpinista sconsiderato che non ha calcolato bene il rischio.
Quindi in che misura è lecito chiedere alle squadre di soccorso di intervenire a salvare persone che deliberatamente si sono cacciate nei guai, e potevano evitarlo.
Gli incidenti in montagna ci sono, il rischio nel praticare certe attività è intrinseco, e per proseguire deve essere accettato consapevolmente, limitato alle proprie capacità e grado di preparazione, poi l'imponderabile può sempre succedere.

Per chi lo volesse compilare, replico l'appello Lanciato da Alessandro Gogna, che dalla rivista "Lo Scarpone" lancia questo questionario:

QUESTIONARIO
Agli alpinisti e agli amanti della montagna
da parte di Alessandro Gogna

Che dice:

"Perché questa inchiesta ?

Sta crescendo, in tutto le società moderne, la tendenza a porre vincoli a sport e attività ricreative che comportino rischi. Questo vale in particolare per l'alpinismo. Ho cercato di spiegarlo brevemente nel testo che su Lo Scarpone accompagna questo questionario.
Tramite questo sondaggio cerco di migliorare le mie conoscenze sulle opinioni degli alpinisti e degli amanti della montagna sui problemi che questa tendenza solleva. Ti prego di farmi conoscere anche il tuo parere" Alessandro Gogna.

Una volta compilato rispedirlo a :
info@alessandrogogna.com
oppure inviarlo per posta al seguente indirizzo:
Alessandro Gogna, via Morimondo nr.26, 20143, Milano

Questionario scaricabile da:
http://www.edizionimelograno.com/high-res/questionario_def.zip

Invecchiando...

"Quando saremo vecchi,
mi guiderai ai nostri antichi attacchi
e staremo lì a guardare in su".
(Dino Buzzati)

sabato 5 novembre 2011

Come autoproteggersi in caso di Alluvione

Esondazione del fiume Bormida nella zona ad est di Alessandria (ANSA)

Purtroppo sempre dopo gli eventi catastrofici si corre ai ripari, per vedere cosa si poteva fare...
 Ritengo che in molte occasioni non siamo preparati agli eventi, sottovalutiamo gli appelli ritenedo che sia solo allarmismo, ma poi in fondo non succederà nulla; molte volte ci sbagliamo.
Sarebbe utile accrescere la nostra consapevolezza e le nostre conoscenze almeno quelle di base e ove necessario anche più approfondite per saperci muovere non solo nelle escursioni in montagna, ma sopratutto del territorio in cui viviamo, dove vivono i nostri affetti,Sapere cosa fare o non fare in autonomia in caso di emergenza  può veramente fare la differenza tra vivere e soccombere.

Ho trovato un decalogo (dal sito di www.Nimbus.it) che riassume le regole fondamentali da fare e non fare in caso di alluvione, riconosciuto internazionalmente: 
Le grandi piene fluviali sono lente a propagarsi, il livello delle acque aumenta gradualmente (ore o giorni) e in genere lascia il tempo di prepararsi a salvaguardare i beni esposti ad allagamenti e mettersi in salvo, chiudere vie di comunicazione e ponti, con un’informazione da parte degli enti preposti sufficientemente anticipata e precisa.
Nel caso delle piene-lampo (flash floods) è invece fondamentale la conoscenza di elementari norme di autoprotezione, perché le onde di piena su torrenti montani in forte pendenza, le frane e le colate detritiche, sono fenomeni rapidissimi e non permettono di attendere avvisi esterni. La protezione civile interviene in questi casi solo a soccorrere le vittime e ripristinare le condizioni di normalità, e l’unica protezione efficace è quella che si mette in atto da soli.
  1. Dopo un primo avviso di attenzione bisogna informarsi costantemente sull’evoluzione meteorologica, e non fidarsi solo delle voci, ma ricorrere alle fonti ufficiali dei servizi meteo. Rispettate sempre le disposizioni degli enti locali e di protezione civile preposti alla gestione dell’emergenza.
  2. Ogni Comune deve disporre di un piano di protezione civile e dovrebbe informare i cittadini sull’ubicazione dei rifugi, dei centri di raccolta e delle zone a rischio. Pretendete di conoscere queste cose quando si è tranquilli nelle giornate di sole, non quando si è in emergenza. La sicurezza si prepara giorno per giorno, non bisogna né sottovalutarla né burlarsene, verrà tutta utile nei minuti più importanti della vostra vita!
  3. Non bisogna farsi prendere dal panico: primo obiettivo è salvare la vita e non farsi male.
  4.  Mai combattere con l’acqua e i detriti, sono più forti loro. Un’automobile galleggia in poco più di 30 cm d’acqua, nonostante pesi oltre una tonnellata: l’acqua può spazzarvi via come fuscelli se tentate di opporvi!
  5. Non entrate mai nell’acqua in movimento con un’automobile anche se vi sembra di conoscere la strada, meno che mai in un sottopassaggio allagato: negli ultimi 6 anni ci sono state in Italia 10 vittime che potevano essere facilmente evitate, l’incidente peggiore a Prato nell’ottobre 2010, 3 donne cinesi annegate. Il sottopassaggio è una trappola, sta a voi evitare di entrarci.
  6. Anche a piedi non si entra mai in acqua in movimento se è superiore a 20 centimetri, perché la corrente vi può facilmente travolgere. Inoltre ci possono essere voragini o tombini aperti nascosti dall’acqua fangosa, nei quali potreste essere inghiottiti.
  7. Non rimanete in locali bassi, garage, seminterrati, ma trasferitevi ai piani alti, eventualmente chiedendo ospitalità ai vicini. Se la casa è a rischio frana, trasferitevi in luogo sicuro.
  8. Preparate uno zainetto di sopravvivenza in luogo facile da raggiungere, pronti a prenderlo con voi in caso di evacuazione: bottiglie d’acqua potabile, cibo conservabile, cambio biancheria e oggetti per igiene personale, fotocopia documenti, torcia a pile o lampada frontale (controllate che le batterie siano cariche), carta e penna, radio e telefonino con carica batteria, medicine e pronto soccorso, stivali di gomma.
  9. Poi pensate alla casa: spostate documenti, libri, oggetti di valore e mobili da cantine e piani terra ai piani alti, parcheggiate le auto lontane da corsi d’acqua.
  10. Ma soprattutto, rimanete vigili e attenti: molti incidenti capitano perché nelle giornate a rischio facciamo di tutto per continuare a vivere come nei giorni normali, invece bisogna concentrarsi, ascoltare i rumori sospetti, osservare cosa accade nei fiumi, prepararsi materialmente e psicologicamente a salvarsi con le proprie forze senza aspettare aiuti improbabili: per definizione, un’emergenza è qualcosa nella quale nulla funziona e nessuno potrebbe aiutarvi.

Consigli per autoproteggersi in caso di alluvione (siti italiani e internazionali):
http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_cosafare_idrogeologico.wp?contentId=APP281
http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_pub.wp?prevPage=pubblicazioni&contentId=PUB13445
http://www.environment-agency.gov.uk/homeandleisure/floods/default.aspx
http://www.meteosvizzera.admin.ch/web/it/pericoli.html
http://www.ready.gov/america/getakit/index.html
http://www.fema.gov/hazard/flood/fl_during.shtm
http://www.getprepared.gc.ca/prod/tp/tp200803-fra.aspx
http://www.securitepublique.gouv.qc.ca/securite-civile/se-preparer-aux-sinistres/sinistres/en-cas-inondation.html

lunedì 17 ottobre 2011

Gli impegni fanno rispettati fino in fondo...

Oggi non faccio niente. Anche ieri non ho fatto niente, ma non avevo finito. Snoopy - Charles M. Schulz

domenica 9 ottobre 2011

Ammonimento!

"CHI RUBA IN UN RIFUGIO NON COMMETTE SOLO UN FURTO, MA PREPARA UN ASSASSINIO; CHI TOCCA UN RIFUGIO NON DANNEGGIA SOLO, MA COMMETTE SACRILEGIO, CHE IL RIFUGIO E' CASA E TEMPIO, INSIEME, CASA DI UOMINI,TEMPIO DI DIO"
Angelo Manaresi, 1931

Diabtrekking - Diabete e Montagna


Un'interessante iniziativa giunta alla sua seconda edizione:
La provincia di Alessandria in collaborazione con il CAI di Tortona e la protezione civile di Pontecurone stanno portando avanti un progetto per la cura del diabete di tipo 1, e quest'anno hanno organizzato per un gruppo di ragazzi diabetici un percorso sulla via del sale da Arquata Scrivia a Arenzano, 60 Km in 3 giorni a piedi con pernotto in tenda.
Qui un link in cui è descritta meglio l'iniziativa e i dettagli dell'attività svolta.  
http://www.modusonline.it/iniziative/view.asp?ID=140

Gipsy - KONG

venerdì 7 ottobre 2011

Siate affamati, siate folli

Il nostro tempo è limitato, 
per cui non lo dobbiamo sprecare vivendo la vita di qualcun altro. 
Non facciamoci intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. 
In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario. Steve Jobs

martedì 4 ottobre 2011

lunedì 19 settembre 2011

Ricordo di Walter Bonatti

Così disse di voler essere ricordato dopo la sua morte:

Walter Bonatti
"Un uomo che si visse fino in fondo".


venerdì 9 settembre 2011

Incontri Speciali...

Oggi andando ad innaffiare quelle quattro piantine che restano semi verdi nell'orto, ho incontrato una persona.
Un vecchietto di oltre 95 anni, che vive da solo.
Lo incontro spesso, ma a dire il vero non ci soffermiamo mai a parlare, un saluto, un cenno cordiale, e poi ognuno per la sua strada.
Oggi si è fermato a parlare del suo orto, ho potuto vedere i suoi ormai piccoli occhietti azzurri incavati nel volto, sfavillanti, lucidi, e pieni di gioia nel raccontare della sua coltivazione di pomodori, delle piante di zucchine che sono diventate grosse e non hanno dato frutti, della sua costanza nello zappare ancora l'orto da solo, e nonostante l'età ancora con un certo vigore.
Mi si è aperto il cuore nel sentirlo parlare.

mi disse alla fine:"ciao, adesso piano piano vado a casa..."   

domenica 28 agosto 2011

5 vette in cresta

27 Agosto,

qualche giorno prima mi avevano proposto di partecipare ad un giro piccolo piccolo, giusto per sgranchirsi le zampette, per questa giornata avrei altri impegni, ma la tentazione è forte, rimando tutto al 28 e vado!

Ritrovo a San Sebastiano Curone, trasferimento a Caldirola, partenza alle 9,30, alcuni salgono con la seggiovia, dove stanno attendendo i ciclisti per scendere dalla montagna in DownHill.
Seguendo il percorso della pista da sci arriviamo alla fine della seggiovia, dove ci attendono gli altri già saliti, oltre a loro ci attende anche un divertente venticello a dire il vero piuttosto traditore, non ti lascia sentire il caldo del sole che immancabilmente mi ustiona... LA TESTA!
Prima tappa il monte Giarolo.
Ritorniamo sui nostri passi, superiamo i resti del castello di Brusamonica e risaliamo verso la vetta del Panà che aggiriamo per il sentiero in costa, e sulla vetta del cosfrone ci fermiano a pranzare. 


Proseguiamo per la vetta dell'Ebro, incontriamo solo qualche ciclista che percorre il sentiero in senso inverso;
Pochi minuti di sosta e si riparte per il Monte Chiappo, ultima vetta della giornata, discesa veloce alle bocche di Crenna per poi scendere alle stalle di Salogni.
Imbocchiamo il sentiero per il rifugio Orsi che raggiungiamo in 30 minuti netti (andavamo piano...).
Abbandono i miei compagni di viaggio nelle tenere braccia di Gianni al rifugio (per nulla!), e riscendo a valle raggiungendo Caldirola dopo 35 minuti e un incontro spettacolare nel bosco, un bel cinghialotto da 80 kg.

Altre foto del giro.


venerdì 26 agosto 2011

Scalata...

La montagna è come un amore: se sei respinto, è meglio tornare indietro e non insistere.
Christian Kuntner

mercoledì 24 agosto 2011

Zaino Porta bimbo - DEUTER Kid Air Comfort

Versione completa con capottina para sole/intemperie leggere

Nel kit è compreso anche la capotte parasole/intemperie, la nostra è sparsa in qualche auto al momento della foto...


Se siete amanti del trekking e non potete farne a meno, o semplicemente volete muovervi in libertà senza l'assillo del passeggino, anche semplicemente per fare la spesa, potete optare per uno zaino come questo.

Molto comodo da portare, dotato di spallacci e cintura in vita ben imbottiti e sopratutto molto leggero. tasca posteriore molto capiente.
Ne abbiamo anche altri, leggerissimi, ma con gli spallacci non altrettanto imbottiti, e nelle lunghe salite risultano assai scomodi per chi porta il peso.

Il bimbo va posizionato prima di metterlo sulle spalle e va sempre legato con le apposite cinture, per evitare che durante il trasporto possa cercare di uscire da solo.

Ricordatevi che anche se voi siete riposati e non sentite fatica il bimbo ogni tanto ha la necessità di fermarsi per evitare che la posizione gli fermi il sangue alle gambe, per quanto possa essere comodo è comunque sempre una struttura semirigida, e come gli imbrachi a lungo andare se non si cambia posizione potrebbero fermare la circolazione.

In caso di intemperie molto forti (sarebbe meglio evitare), ma se non potete fare diversamente, coprite con una mantellina o telo impermeabile la cappotte parasole e fate scendere il telo a coprire lati e retro dello zaino porta bimbo; a meno di inondazioni il vostro carico sulla schiena (Bimbo/a) dovrebbe arrivare a destinazione non troppo bagnato.

La nostra verisone è di qualche anno fa. la tropo più leggera e traspirante rispetto alle versioni successive.
in aggiunta quelle nuove hanno più spazio per il bagaglio/giochi.

Prezzo accessibile a tutte le tasche.


Per la nostra valutazione, OTTIMO. CONSIGLIATO.

Se l'articolo ti interessa consulta i link sotto:



Versioni simili:







domenica 7 agosto 2011

Travelers' disease - La diarrea del viaggiatore

Argomento non troppo carino, ma utile sapere cosa fare in caso di attacco durante un viaggio.

Prendo spunto da un articolo uscito sul "LO SCARPONE" del mese di Agosto 2011 a cura di Enrico Donegani della Commissione medica Centrale del CAI.  

Ogni informazione scritta è puramente indicativa e non vuole essere una ricetta, quelle le lascio volentieri ai medici, che comunque restano i soli che vi possono consigliare su un farmaco piuttosto di un altro.

Vi parlo della mia esperienza personale, che coincide con le affermazioni dell'articolo che ho letto e vi sto riportando.

La diarrea del Viaggiatore è una delle più comuni affezioni che spesso colpisce chi viaggia in crociera; l'Africa, il subcontinente indiano, la maggior parte dell'Asia, l'America Centrale e il Sud America sono terre ad alto rischio. Nelle regioni a clima temperato ci possono essere variazioni stagionali.

I sintomi sono improvvise scariche di diarrea liquida, crampi addominali e necessità di evacuazione immediata, a volte nausea, gonfiore intestinale e febbre, raramente vomito.
Le scariche liquide possono arrivare ad essere anche 5-10 al giorno.
Normalmente il malessere può durare 3-4 giorni e poi si allevia, ma in soggetti più sensibili potrebbero essere più persistenti.

Per la sisinfezione intestinale è utile avere nel bagaglio un antibiotico ad uso topico intestinale , non assorbibile nel tratto gastro-intestinale, come la Rifaximina. La dose consigliata sono 2 pastiglie 2 volte al giorno per 3-5 giorni.

Personalmente uso il NORMIX in compresse da 200 mg, anche il RIFACOL può andare bene.

I farmaci generici equivalenti, molti medici li sconsigliano per la non totale sicurezza della non assorbibilità del tratto gastro-intestinale.

Nel caso di Diarrea è fondamentale la reidratazione, assumendo bevande tiepide e ricche di sali e zuccheri, The, acqua zuccherata (7 cucchiaini di zucchero e 1 di sale), succo d'arancia, brodo, ecc...

Dieta leggera ricca di amido (pane, riso, patate).

Un buon metodo preventivo è avere molta cura e attenzione alla pulizia di quello che si mangia e si beve.

A volte per alleviare il malessere e diminuire il numero delle scariche giornaliere è utile assumere un farmaco antidiarroico come Imodium o dissenten.

Per ulteriori approfondimenti in materia vi invito a leggere il capitolo scritto da Andrea Rossanese pubblicato nel manuale "Medicina e Montagna" edito nel 2009 dal CAI.

Qui trovate ulteriori dettagli sulla pubbicazione: http://www.cai.it/uploads/media/LO_SCARPONE_DICEMBRE_11.pdf

domenica 31 luglio 2011

RITIRO E SOSTITUZIONE: MOSCHETTONE SALEWA HOT G2 BENT/ N° ART.: 1557 (Solo i numeri di serie 02 11 e 03 11)




RITIRO E SOSTITUZIONE: MOSCHETTONE SALEWA HOT G2 BENT/ N° ART.: 1557
Solo i numeri di serie 02 11 e 03 11

Il ritiro riguarda i moschettoni modello Hot G2 Bent.

Le caratteristiche del moschettone in questione sono le seguenti:
Numero articolo: 1557 Hot G2 Bent     Colore: 0999/ rosso

I moschettoni Hot G2 Bent da ritirare hanno i seguenti numeri di serie:
      02 11     03 11
Questi numeri sono riportati accanto alle indicazioni relative al carico di rottura del moschettone (vedi figura) oppure sul lato anteriore del moschettone, accanto al numero di certificazione.

Il ritiro riguarda solo i moschettoni. Non essendoci Express-Set SALEWA originali per questi moschettoni, il ritiro NON RIGUARDA gli Express-Set SALEWA.

Il contesto:
Per garantire la massima qualità e sicurezza, SALEWA sottopone l’attrezzatura di sicurezza a test regolari. Abbiamo dunque condotto dei test sulla capacità di carico dei moschettoni, durante i quali si sono riscontrate delle irregolarità rispetto ai valori di norma del carico di rottura.
Attenzione. Il test è stato condotto in condizioni estreme, altamente improbabili nella prassi quotidiana. Tuttavia per evitare qualsiasi rischio a chi li utilizza, SALEWA ha deciso, come misura precauzionale, di ritirare dal mercato tutti i moschettoni Hot G2 Bent con i numeri di serie menzionati.

Preghiamo tutti i possessori di moschettoni di mettersi in contatto con un rivenditore specializzato SALEWA o direttamente con SALEWA Sportgeräte GmbH.
I moschettoni corrispondenti alla descrizione saranno sostituiti con moschettoni nuovi.

Avvertenza: Verranno sostituiti esclusivamente i moschettoni modello Hot G2 Bent con i numeri di serie sopraindicati. Il ritiro NON concerne gli altri moschettoni.

Per maggiori informazioni: SALEWA Sportgeräte GmbH, Hotline (dalle 9.00 alle 16.00) 089-90993 120, E-Mail recall@salewa.com
Per tutte le altre informazioni sul ritiro, visitate il sito www.salewa.com.

Per info:
http://www.salewa.it/it/azienda/news-1/ritiro%20e%20sostituzione-2

Nicolas Favresse: Film sulla Groenlandia


venerdì 29 luglio 2011

pensieri...

Come sono i pensieri?
... solo pensieri positivi,
quell'angolo vive di sogni, gnomi e fate.
Jo, Alpesattal


lunedì 25 luglio 2011

Di nuovo a Sattal... con qualche novità

Campanello di casa

Alpesattal

Modifica alla cucina

Galline d'alta quota

dettaglio polli d'alta quota...

Nuvole...

Gnomo

ancora nuvole...

Alpe Campo

Dettaglio baite Alpe campo

Monte Rosa nascosto tra le nuvole

Monte Rosa nascosto tra le nuvole

Monte Rosa nascosto tra le nuvole

Capanna Margherita (4559 m.)

Rifugio Guglielmina e Vigevano (2889 m.)

Rifugio Guglielmina e Vigevano (2889 m.) 

Rifugio Ferioli

Rifugio Margherita




Ciao Yago.


lunedì 13 giugno 2011

domenica 22 maggio 2011

1988 Route della Corsica - Un bellissimo ricordo




Sono passati tanti anni, ma il ricordo è vivo come fosse successo ieri.
Un bel ricordo che porto nel cuore, anche le immagini di Cettina, scomparsa qualche anno dopo.

mercoledì 18 maggio 2011

Bastoncini da Trekking - Nordic Walking

Il supporto del bastoncino da trekking, evoluzione del classico bastoncino da sci fisso, è notevole sia in salita che in discesa, allevia il carico sulle giunture delle gambe, coordina la camminata, conferisce maggiore stabilità su terreni impervi.

Le diversità dei modelli proposti sul mercato possono essere notevoli, dipendente dal tipo di materiale utilizzato, per la leggerezza, la robustezza, le caratteristiche tecniche proposte, ecc...

Sarebbe bene tenere in considerazione il fatto che se dovete poi riporre i bastoncini nello zaino, una volta richiusi non devono avere un grosso ingombro, in quanto potrebbero essere d'intralcio in caso di salite difficoltose.

I bastoncini rigidi durante le marce di avvicinamento erano ottimi e garantivano la resistenza e la sicurezza necessaria per la salita e la discesa, ma inevitabilmente quando si arrivava in prossimità di un tratto verticale, i bastoncini rigidi erano di notevole ingombro, e riposti nello zaino erano molto sporgenti e di conseguenza molto pericolosi.

Sulla loro utilità non ci sono dubbi, in tal modo possono esercitare una forza durante la salita, alleviando il peso sulle ginocchia e alleggerendo il carico sulle caviglie che così possono essere controllate con maggiore stabilità.

Inoltre il movimento con le braccia sincrono con il movimento delle gambe, fornisce un movimento più fluido, il cuore batte meno, essendo meno sotto sforzo e la camminata è decisamente più leggera; si cammina meglio.

I bastoncini per essere molto utili, devono essere due, uno soltanto aiuta, ma non ottiene lo stesso risultato, la camminata risulta essere sbilanciata verso la mano che tiene il bastoncino, e la schiena di conseguenza non è dritta e fa uno sforzo laterale.
Quindi il mio consiglio è di utilizzarne sempre due.
Qualcuno potrebbe obbiettare che l'utilizzo dei bastoncini limita le prese con le mani, essendo impegnate a tenere i bastoncini, ma se dovete salire utilizzando le mani, i bastoncini non vi servono in quel determinato momento.

Il bastoncino deve servire per agevolarvi la salita in terreni percorribili senza l'uso delle mani (camminate, avvicinamenti, alta quota su ghiaccio, ma quasi pianeggiante o molto semplice), se andate sul difficile allora adottate una o due piccozze…; e vi deve servire durante la discesa, soprattutto durante la discesa, dove il peso dello zaino tende a spingervi verso valle e il sostegno dei bastoncini risulta di utilissimo sostegno.

I bastoncini telescopici sono nati dall'evoluzione dei bastoncini tradizionali, eccezionali, per la loro robustezza e per la loro leggerezza, rispetto al vecchio alpestock di legno, ma avevano il problema, che non si potevano accorciare e quando non erano necessari, oppure quando erano d'ingombro durante una salita, vedi per esempio durante una tappa di avvicinamento alla vetta, su terreno facile, per poi dover passare alle piccozze, o alla salita a mani nude, il bastoncino non si sapeva più dove riporlo e così lungo era d'impiccio.

Per questo le case costruttrici si sono specializzate e hanno inventato il bastoncino telescopico, che quando non serve si può accorciare e riporre nello zaino.

Sicuramente è meno robusto del suo antenato, in quando al posto di un pezzo unico di alluminio ne ho due o tre (a seconda dei modelli), con una giunzione meccanica che li tiene uniti.
Il sistema di fissaggio funziona avvitando un pezzo dentro l'altro e in tal modo si fissano, svitando si ottiene l'effetto opposto, oppure con più semplici ed efficaci chiusure esterne che fissano i pezzi insieme.

Esistono bastoncini anche in fibra di carbonio, più leggeri, ma secondo me più fragili e soggetti a rottura e non troppo consigliabili in caso di maltempo.

I vantaggi sono comunque notevoli, e anche se sottoposti a pressioni le giunture meccaniche resistono bene, purché siano avvitate o fissate correttamente.

Normalmente le taglie dei bastoncini sono uniche, e il bastoncino può essere accorciato o allungato in media da una 60 cm circa a 130/135 cm di lunghezza massima, se avete esigenze diverse dovreste provare a cercare qualcosa di specifico.

Potete trovare bastoncini con impugnature di tutti i tipi, dalla manopola in plastica, in gomma in sughero, in gomma piuma, a pomolo, o a forma di T per le camminate più leggere,
Un dettaglio importante è che siano dotati di un sistema antishock, formato da una molla nell'ultima parte del puntale che attutisce le vibrazioni e i contraccolpi durante la discesa.

Fate attenzione, solo durante la discesa, perché in salita avere un sistema di ammortizzazione, significherebbe avere una perdita di energia nella spinta verso l'alto.
Alcuni, per non dite tutti i bastoncini sono forniti con una rotella da porre in fondo vicino al puntale, evita che durante camminate sulla neve o su terreni molto morbidi il bastoncino affondi troppo, e quindi non sia di nessuna utilità; e un copri puntale in gomma, per evitare di raschiare la punta su superfici non dure che potrebbero risentire dell'usura col tempo, e per evitare il rumore sulle pietre, su terreni asciutti.

Alcune case costruttrici hanno sperimentato ed adottato bastoncini molto tecnici in cui la manopola risulta essere inclinata rispetto all'asse stesso del bastoncino per agevolare la presa del polso assecondando la sua naturale inclinazione.

Maggiori sono gli accorgimenti e le caratteristiche tecniche, maggiore sarà il prezzo che andrete a spendere.
Ma solo l'esperienza vi potrà essere d'aiuto per sapere quali bastoncini sono più adatti alla vostra attività.
I prezzi dei bastoncini con le caratteristiche appena citate oscillano in media dalle 10 euro a bastoncino a oltre 50 euro a bastoncino.

La vendita solitamente è fatta singolarmente, ma potete trovare occasioni di vendita a coppie.
Prima di mettervi in camino regolate i bastoncini, in modo da avere il controllo della situazione, maggiore è il livello di pendenza, minore sarà la lunghezza del bastoncino.
Avvitate sempre bene i bastoncini in modo da avere un supporto sicuro su cui appoggiarvi.
All'occorrenza, su alcuni tipi di bastoncini è possibile fissare la macchina fotografica e utilizzarli come piedistallo per fare foto, evitando le vibrazioni.

Negli ultimi anni sono usciti modelli di bastoncini che supportano adeguatamente il Nordic Walking, una camminata naturale unita all'utilizzo di due bastoncini per ottenere notevoli benefici.

Alcune proposte:

Bastoncini da Trekking

Bastoncini da Nordic Walking





Giglio in Festa - Solidarietà - Una giornata di sano DIVERTIMENTO... a fin di bene


GIGLIO IN …. FESTA
05 Giugno 2011
Centro Sportivo Comunale
Villarbasse (To)
Via San Martino n. 1

La Giglio Onlus,
vi invita ad una giornata di festa caratterizzata
da :
eventi sportivi, (Padella Trophy
[torneo di tennis da giocare con le padelle],

Giglio Cup [torneo di calcio a cinque]), con ricchi premi,
giochi per i bimbi, estrazione premi,

pranzo al sacco a cura dei partecipanti

Ritrovo ore 9.00

Per una giornata in allegria dove la competizione
sarà il pretesto per un
" MARE DI RISATE "

Per informazioni e prenotazioni
www.giglio-onlus.itinfo@giglio-onlus.it
Cell. 338-3710472 opp. 346-6641299

GIGLIO IN …. FESTA

Giglio Onlus opera da tempo nel settore della solidarietà
attraverso il progetto " LE CASE DEL GIGLIO ", ospitando a
titolo completamente gratuito, i genitori, non residenti ed
economicamente svantaggiati, dei bambini ricoverati in qualsiasi
reparto presso l'Ospedale Regina Margherita
di Torino che necessitino di lungodegenze.
L'accoglienza avviene in 6 alloggi che Giglio affitta allo scopo, le
cui spese vengono sostenute attraverso le quote dei soci, le
donazioni e le raccolte fondi in occasione dei vari eventi che
vengono realizzati nel corso dell'anno.
Giglio in …..Festa oltre ad essere un momento di aggregazione
all'insegna del gioco e del divertimento si pone anche la finalità
di sensibilizzare tutti i partecipanti sul tema della solidarietà.

Quota di partecipazione : 3 € a persona
(dà diritto a n. 1 biglietto omaggio per l'estrazione premi )
Ragazzi fino a 15 anni gratis

visita il sito: www.giglio-onlus.it
 
Leggete tutta la locandina:

Presentazione evento


lunedì 16 maggio 2011

Come scegliere uno zaino da trekking / arrampicata


La scelta dello zaino, anche se può sembrare paradossale è quasi come quella di un paio di scarpe.
Non tutti gli zaini vanno bene per tutti e per tutti gli usi.
Lo zaino deve "calzare", essere adatto alla vostra corporatura.
Lo zaino deve essere adatto al tipo di attività che andrete a svolgere, il più possibile leggero, ma composto da un materiale resistente agli strappi e all'usura da sfregamento, non è conveniente aprire varchi indesiderati nello zaino se siete lontani dalla civiltà...
Di forma anatomica se le vostre attività tendono al verticale, o comunque necessitate di movimenti il più fluidi possibile e un eccessivo ingombro sulla schiena sarebbe di intralcio.
Ogni suggerimento è utile, ma sono le vostre spalle e la vostra corporatura che possono solo dire se è lo zaino adatto a voi.
Lo zaino deve calzare a pennello, deve essere fatto per le vostre dimensioni.
Sono importanti gli spallacci che dovrebbero essere imbottiti bene, soprattutto su zaini di grosse dimensioni, importantissima la fascia lombare alla vita, che deve essere il più avvolgente possibile, perché il maggior peso dello zaino non deve essere sulle spalle, ma sui fianchi se non volete arrivare a destinazione con la schiena a pezzi e le spalle doloranti.
Deve essere ben bilanciato, ricordate per fare queste prove sarebbe utile riempire lo zaino, a zaino vuoto possono sembrare tutti ottimi zaini.
Oltre allo zaino importantissimo in fase di scelta, è anche utilissimo imparare a inserire gli oggetti all'interno dello zaino, uno zaino con una disposizione scorretta a parità di peso effettivo quando lo trasportate può essere molto più fastidioso e aumentarne il peso in quando il baricentro dello stesso risulta essere fuori asse.
Gli oggetti pesanti sul fondo dello zaino, e il più possibile verso la schiena.
Inoltre considerate anche che materiale vi serve, gli oggetti con un' alta frequenza di utilizzo devono essere messi in posti accessibili facilmente, altrimenti perdete tanto tempo nella ricerca del necessario.
Le dimensioni dello zaino sono fondamentali, qualche litro in più piuttosto, ma se vi limitate a semplici passeggiate non è necessario un 80 litri!
Per semplici trekking di un giorno un 30/40 litri, per pernotti in rifugio, quindi senza tenda al seguito fino a 55 litri, se il vostro materiale è notevole, e per evitare di avere oggetti appesi all'esterno dello zaino è bene prevedere una capienza superiore.
Controllate che lo schienale abbia qualche sistema di regolazione dell'altezza e della corporatura, sistemi ergonomici spesso facilitano il trasporto del carico e distribuiscono correttamente il peso, sempre a patto che abbiate seguito le regole per il miglior riempimento dello zaino, mettendo i pesi gravosi in basso (non può fare miracoli).
Morbidi spallacci e fascia ventrale.

Cappuccio dello zaino regolabile per fermare eventuali oggetti ingombranti.
Cinghie di compressione per restringere lo spazio all'interno quando lo zaino risulta essere non completamente pieno, e per evitare che il materiale si muova all'interno, rendendo stabile e fisso il peso.

Impermeabile, anche se a lungo andare nessuno zaino è perfettamente impermeabile, per l'eccellenza occorre optare per sacche a tenuta stagna che non sono certo leggerissime..., ma adottando ulteriori strati impermeabili all'interno dello zaino, come la divisione in sacchetti del materiale all'interno dello stesso aumentano l'impermeabilità ed il vostro prezioso carico resterà asciutto più a lungo, sotto una pioggia battente per ore è difficile che lo zaino non lasci passare parte dell'acqua.
Porta materiale, supporti posta bastoncini e/o piccozze sono utili.
Considerate anche eventuali tasche interne per le sacche di approvvigionamento idrico, tipo Camel bag, ottimo sistema di reidratazione senza dovervi continuamente togliere e mettere lo zaino.

La scelta di un buon prodotto vi accompagnerà per tanti anni.
Considerate anche che maggiori accessori aumentano il peso dello zaino, per cui se non sono necessari evitateli, o comunque che abbiano la possibilità di essere rimossi in caso di non utilizzo.
Cerniere verticali lungo tutta la lunghezza dello zaino spesso facilitano l'accesso ed il recupero del materiale, ma nello stesso tempo indeboliscono l'insieme della struttura, una cerniera risulta comunque meno solida e soggetta a rottura di uno strato di tessuto integro, anche se risulta effettivamente utile avere un accesso simile, ma se disponete gli oggetti n modo corretto se ne può fare a meno.
Eventuale possibilità di aggiungere tasche laterali, per aumentare la capacità di carico a scapito di una minor assetto ergonomico (sconsigliate per alpinismo, possono limitare i movimenti).

lunedì 9 maggio 2011

Da Castellania all'Etna...

Il 29 giugno ricorrono sessant'anni dalla morte di Serse Coppi. In questa data sarà a lui dedicata una piazza a Castellania dove sarà ricordata, con iniziative culturali, la sua figura di uomo e di sportivo.

Per celebrare questa ricorrenza e il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, l'Associazione "Fausto e Serse Coppi a Castellania" con la collaborazione dell'Associazione "Nonsolobike" e del C.A.I. di Tortona gruppo "Rapporti extremi" ha progettato la traversata dell'Italia in bicicletta da Castellania sino al Monte Etna, in 29 tappe per un totale di 1659 chilometri.

La manifestazione è organizzata con il patrocinio della Regione Piemonte, del Comune di Castellania e di quello di Tortona.

Sei i tortonesi che prenderanno parte alla traversata: Mario Zadra, Giulio Bernardi, Pietro Bernardi, Gianni Grosso, Gino Moratto e Giacomo Seghesio.

"Il prologo alla partenza è prevista per sabato 14 maggio alle ore 9 a Torino, dal cippo posto in corso Casale, dove Serse Coppi ebbe la tragica caduta nel 1951. La partenza ufficiale sarà domenica 15 alle ore 9 davanti al mausoleo di Castellania, paese natale dei campioni tortonesi.

"In questa avventura – concludono i sei ciclisti – hanno avuto grande peso sia organizzativo che di sostegno economico l'associazione "Non Solo Bike" e il gruppo "Rapporti Extremi" del CAI di Tortona" Il Comune di Castellania, sarà lo sponsor ufficiale.

mercoledì 4 maggio 2011

Intervista a Erhard Loretan al Trento Film Festival...

Seven Summits


Le sette vette più alte di ogni continente, anche se il termine "continente" è preso in senso lato...


  • Asia
Monte EVEREST  (8.850 m.) - (Nepal / Tibet)

  • America del sud 
ACONCAGUA  (6.962 m.) - (Argentina)

  •  America del nord
DENALI  (MC KINLEY) (6.194 m.) - (Alaska)

  • Africa
KILIMANJARO (Uhuru peak) (5.895 m.) - (Tanzania)

  •  Oceania
CARSTENSZ (4.884 m.)
qualcuno considera anche:
PUNTJAK  DJAJA (5.020 m.) - (Nuova Guinea)

  • Antartide
VINSON MASSIF (4.897 m.)
    
  • Europa
ELBRUS  (5.642 m.) - (Russia)
qualcuno considera anche:
MONTE BIANCO (4.808 m.) (Italia - Francia)



martedì 3 maggio 2011

Sicurezza in montagna: materiale da portare

Quando vi preparate per un'escursione o una salita alpinistica in montagna è utile essere pronti ad ogni evenienza, per cui diventa necessario avere informazioni dettagliate sulla via da seguire e tutti i percorsi di rientro.
Sia per le condizioni meteo che per le condizioni di innevamento dei percorsi; spesso le pareti esposte a nord e tutto ciò che si trova a quote elevate, o comunque sopra i 2500 metri, anche durante la stagione primaverile/estiva tende a restare ghiacciato o addirittura con forte innevamento.
Se la via di salita che avete scelto risulta essere sgombra da neve e ghiaccio, ma la via di ritorno scende su una parete nord, o comunque meno soleggiata, se non vi siete premuniti del necessario equipaggiamento, potreste trovarvi in seria difficoltà.
Essere a oltre 3000 metri con un rientro ghiacciato e le sole scarpette da arrampicata, o pedule leggere, e trovarvi un tratto fortemente pendente con lastre di ghiaccio o con parecchia neve il rientro potrebbe non essere così scontato.
Per evitare di far intervenire i soccorsi che per voi rischiano la loro pelle forse vale la pena di pensarci quando si è in tempo e portare il materiale necessario alle condizioni che si presume di dover affrontare.

Pensateci!




lunedì 2 maggio 2011

Pensare con la propria testa...

Bisogna imparare a stare da soli: senza telefonino, senza computer, senza musica, senza televisione, senza messaggini, senza giornali e riviste, almeno per un'ora o qualche ora al giorno.
Imparare a pensare, da soli. Susanna Agnelli

sabato 30 aprile 2011

Lupo: altro avvistamento?

Il lupo, questo animale quasi mitologico, molti sostengono di averne visto le tracce, alcuni di averlo visto, ma in rare occasioni si riesce a dimostrare l'effettivo avvistamento, resta sempre il dubbio che si possa trattare di un cane selvatico visto da non troppo vicino... Eppure il lupo esiste ed è presente nei nostri boschi, ma tutte le volte che sento parlare di un avvistamento resto un pochino dubbioso, sul fatto che effettivamente si possa trattare di lupo e non di altro animale somigliante.
Sarei felicissimo di poter pubblicare la foto di un lupo fotografato nei nostri boschi, fino ad allora dovremo restare nel dubbio.
Da qualche tempo però non si vedono più tanti cinghiali, e la nostra zona è densamente popolata da questi ungulati a volte decisamente dannosi.



venerdì 29 aprile 2011

Tragedia: è morto Erhard Loretan

Erhard Loretan, il famoso alpinista svizzero, terzo uomo ad aver salito tutti i 14 ottomila (secondo ad averlo fatto senza ossigeno).
E' precipitato ieri dal Grünhorn, 4.043 metri di quota, sulle Alpi Bernesi.
L'incidente è avvenuto a circa 3800 metri, quando in compagnia di una cliente è precipitato con le essendo legati in cordata.
Loretan è morto sul colpo, lei è stata trasportata in ospedale dal soccorso intervenuto.

Era un grandissimo alpinista aveva fatto la storia con le sue Imprese.

Ieri era il suo 52esimo compleanno...

Ciao Erhard...

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