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venerdì 11 gennaio 2008

Corsica GR20 - Un percorso Fantastico

Le mie Vacanze…
Mi sembra di essere tornato a scuola… alle elementari, quando la maestra dava il tema e noi alunni scapestrati dovevamo scrivere una frase dopo l'altra per riempire il foglio…
Una dolce sensazione…
Veniamo al tema di questo annoso problema che si presenta tutti gli anni negli stessi periodi…
Quest'anno le mie adorate vacanze, o meglio il periodo di non ufficio, l'ho dedicato alla continuazione delle opere murarie della mia piccolissima abitazione…, ma lasciamo perdere queste cose che no interessano nessuno.
Vorrei invece parlarvi di un'esperienza vissuta qualche anno fa, con un gruppo di Amici, quelli con la A maiuscola, ci eravamo messi in testa di attraversare la Corsica a piedi, e i preparativi per il percorso e tutta la logistica sono durati mesi.
Le scelte erano 2, o 15 giorni percorrendo tutto il GR20 che da Bastia attraversa tutta la Corsica per la sua lunghezza, oppure un periodo più limitato di 10 giorni, per eliminarne una piccola parte, in entrambi i casi avremmo dovuto faticare parecchio; ma la cosa era appunto basata su quello.
La scelta purtroppo cadde sulla seconda scelta, per motivi organizzativi e di tempo di tutti i componenti.
Il programma prevedeva a grandi linee il raggiungimento della Corsica partendo da La Spezia, con un traghetto della Moby Prince, raggiungere Bastia sulla cosa settentrionale dell'isola, poi o attaccare direttamente il GR20 da Bastia, oppure entrare per qualche chilometro nell'entroterra e iniziare il percorso saltando la prima parte.
La prima parte, forse la più impegnativa in termini di difficoltà presenta un percorso ripido e scosceso, molte sono le ferrate che si possono incontrare lungo il cammino, molto a malincuore, conoscendomi ho rinunciato alla prima parte.
Aspra e selvaggi a si presenta la natura, ma partiamo dall'inizio…
Il trasferimento alla sera a La Spezia per essere pronti e pimpanti il mattino dopo presto all'imbarco, nessun grosso problema per prenotare i posti, in quanto viaggiando solo a piedi non c'erano problemi di imbarco mezzi e quindi anche questa pratica burocratica è stata sbrigata velocemente; la notte l'abbiamo passata in un locale, sembrava una scola abbandonata… per gentile concessione di non ricordo bene di chi… forse qualche parroco…, ho dormito, se si può definire dormire su una cattedra… dormo veramente ovunque su qualunque terreno, caldo, freddo, ghiacchiato, sassoso o altro, senza problemi, ma dormire sulla formica di una cattedra è letteralmente impossibile…

Al mattino pronti per l'imbarco , carichiamo i nostri voluminosi zaini sulla nave, e attendiamo la partenza.
Nello zaino c'è tutto quello che potrebbe servirci durante tutti i 10 giorni; compreso il cibo, e pochi vestiti per evitare l'eccessivo peso.

Per funzionare la meglio ci siamo divisi il cibo a coppie, per evitare di mangiare tutto il primo giorno.
Con me era in coppia una Certa Dada, al secolo Loredana, che ha avuto l'incauta quanto spiacevole esperienza di lasciare le scorte di cioccolato per 10 giorni nel mio zaino, al mattino del secondo giorno in terra Corsa, le scorte erano letteralmente finite, anzi , le avevamo anche rimpinguate con una serie di snack comparati a Bastia…
"Bigio, mi dai un pezzetto di cioccolato? Grazie…"
"Cioccolato? Cara la mia Dada, il cioccolato è finito ieri sera…"
"COSA!!!!"
"NON C'E' PIù CIOCCOLATO, è FINITO!!!!!"
…a quel punto si mise a piangere disperata.
Cosa potevo fare, avevo fame e lungo il percorso avevo sgranocchiato qualche pezzetto di cioccolato 500 grammi di cioccolato al latte, un pezzo grosso di Fondente, 10 mars e qualche biscotto…
Povero Bigio…

La terra Corsa è aspra, si passa da un paesaggio boschivo con piante ad alto fusto a pietraie infinite, da dover superare calandosi quasi tra una pietra e l'altra, come successe scendendo dal Monte Incudine… una immensa pietraia scoscesa fatta di blocchi enormi ed ogni passaggio tra una pietra e quella sotto era un continuo salto, alcuni blocchi erano più di 2 metri di salto.

I corsi per quanto gente abbastanza riservata, sono cordiali con i turisti ed accolgono molto bene gli italiani, forse sono un pochino più scontrosi con i Francesi, da anni cercano la loro indipendenza.
Una cosa che mi colpì quando arrivammo, in quelle ore era appena scoppiata una bomba in qualche cittadina vicina a Bastia, e il fermento era tanto.

Lungo il percorso fortunatamente trovammo anche alcune case di pastori che gentilmente, o per interesse ci fornirono formaggio e qualche frutto, dietro lauta ricompensa naturalmente, ma per noi fu una manna i viveri scarseggiavano, perché con la scusa che quello che mangi non lo devi trasportare mangiavamo molto di più di quello che avevamo calcolato.

Un problema grosso è l'acqua, la cartina che avevamo scovato, forse era datata, e segnava sul percorso decine di fontane, ma nella realtà le più tante erano secche…. Pertanto senza acqua si fa davvero poca strada…. Portate una discreta scorta di contenitori e riempiteli tutte le volte che potete.
Lungo il percorso, molto ben segnato si possono incontrare decine e decine di persone di tutte le nazionalità, ed è bellissimo vedere la solidarietà e la cordialità che i camminatori hanno, i saluti con sorriso a persone mai viste e conosciute e incontrate solo per 2 secondi il tempo di guardarli negli occhi e leggere la loro felicità.
Bello.
Dopo svariati giorni in cui le altezze delle montagne si intervallavano alle alte colline, con qualche pozza d'acqua in cui ristorarsi con qualche bagno per poi asciugarsi al caldo sole d'Agosto.

Dopo 10 giorni di cammino e peripezie infermieristiche sulle vette per curare i piccoli acciacchi che ognuno di noi a turno pensava di farsi venire, compresa un'epistassi che non voleva smettere salendo verso il monte Incudine 2800 e rotti metri , dove per la quota non ci sono alberi e la giornata era particolarmente soleggiata…; arrivammo finalmente a Portovecchio, dove la densità della popolazione era notevolmente più alta.
Una notte passata sulla spiaggia a gustare il tramonto sul mare, l'agognata alba dallo stesso posto e la lenta quanto inesorabile risalita della Corsica per nuovamente imbarcarsi per l'Italia, nel pomeriggio dello stesso giorno.

Sia all'andata,che al ritorno il viaggio è stato piacevole, il mare non era particolarmente mosso, nessuno di noi ha patito il dondolio della nave, nonostante non fossimo propriamente avvezzi a questo tipo di ondulazioni.

Nota bruttina, è stata l'ultima vacanza passata con la mia AMICA Cettina, ogni incontro era uno scontro, ma ci volevamo bene.
dopo pochi anni ci ha lasciato per una tremenda Leucemia che non le ha dato scampo.

Ricordo particolarmente con piacere e nitidezza quel tour, con i personaggi, molte volte stravaganti... Andrea che con il suo Berretto di lana del Genoa, che non toglieva mai.. il mio berretto che per l'occasione persi e poi ritrovai al ritorno in fondo al sacco a pelo... Cettina e Roberto che concepirono il loro primo Figlio sul Monte Incudine... la Dada, rivelatasi poi una persona particolarmente sensibile, un Federico castoro che rosicchiava tutto quello che trovava, Gli scarponi in plastica puzzolenti da fare ribrezzo di Enrico... Il mitico padre Claudio che compassionevolmente si è unito ai nostri passi... con notevole sofferenza finale.
Sono storie che hanno lasciato il segno nel tempo, vissute in modo semplice e sanguigno, quando vivi a stretto contatto con le persone in questo modo riesci a scoprire il bello, il buono, il cattivo e brutto carattere di ciascuno, non ci sono maschere, ed è bello proprio per quello, anche se ci si scontra è il bello della spontaneità di ciascuno.

Volete ridere...
Durante i preparativi per la partenza bilancia alla mano mi sono messo a pesare tutto, comprese le scarpe... ricordo ancora pesavano 800 grammi... poi avendo deciso di mangiare riso un mezzogiorno, abbiamo deciso di portarlo, ne sarebbe bastato un pugno, una minima quantità... ma stupidamente non sapendo dove metterlo e la fretta è una cattiva consigliera ho preso tutto il pacco... 1 Kg di riso... per una volta, alla fine avevamo riso per un esercito.
Il controllo del peso è servito a molto!
Durante le tappe del percorso, per agevolare l'asciugatura della biancheria che di volta in volta lavavo durate le fermate per la notte, avevo brevettato uno stendino da zaino che mi permetteva di far asciugare la biancheria anche camminando...
il problema che sembravo un profugo!
Con tutto appeso fuori dallo zaino!

Bellissimi ricordi...

CONSIDERAZIONI FINALI

Il viaggio merita, sia per la terra da visitare, sia per l'avventura che potreste vivere sul GR20.
UNA SPENDIDA AVVENTURA.

(Presente anche su www.ciao.it)

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