La vetta del Tobbio è alta 1091 metri e si erge quasi al confine tra Il Piemonte e la Liguria, quale sparti acque tra le due regioni.
È una vetta dell’appennino a forma piramidale alla cui sommità si erge una chiesetta e un rifugio composta da 2 stanze, il tutto nella stessa costruzione.
Nel rifugio ci sono una stufa e alcune panche per sedersi e /o pernottare, un tavolo. Tutto ridotto al minimo. NON C’è Legna, per cui se decidete di accendere la stufa occorre sobbarcarsi il peso della stessa fino alla vetta.
Il rifugio è sempre aperto, sperando che i vandali lascino sempre la porta attaccata agli stipiti, l’interno è abbastanza accogliente.
Ha numerosi sentieri che salgono la sua vetta, uno, il più utilizzato si trova sopra l’abitato di Voltaggio, in provincia di Alessandria.
Si sale fino al bivio per Bosio, e Capanne di Marcarolo e alla cappelletta si lascia la macchina per iniziare il sentiero.
A un certo punto in sentiero si divide, la parte lunga e panoramica a sinistra, la diretta, molto più veloce a destra, proseguendo per questa dopo poco inizia la mia Direttissima, che lascia la diretta e tira dritto in verticale verso la vetta.
Non so cosa mi fosse preso quel mattino, so che a mente lucida nessuno sarebbe partito con un tempo simile.
Era scuro e poco promettente, ma non stava piovendo e normalmente il tempo sotto la montagna è differente, per cui partii lo stesso, poche cose buttate nello zaino, l’unica cosa importante era andare…
Arrivati all’attacco del sentiero il tempo era decisamente umido, ma non stava piovendo, velocemente mi avviai sul sentiero.
Come al solito invece del sentiero classico scelsi la mia direttissima. Una perpendicolare alla vetta che taglia via tutto e sale ripida e decisa verso la chiesetta posta sulla cima 600 metri sopra più in alto.
Nessuna arrampicata estrema, solo una via che sale ripida e senza particolari difficoltà oggettive, se non la perdita di orientamento e la possibilità di fare qualche volo indesiderato dal costone che si scarica li vicino(purtroppo qualcuno ha già sperimentato…).
Il tempo non mi è assolutamente favorevole e ben presto la nebbia mi avvolge, rendendo praticamente vano ogni tentativo di orientamento.
Neanche a dirlo inizia a piovere a dirotto, il vento freddo dela vicina cresta mi fa rabbrividire, visto che sono in un bagno di sudore; non distinguo nulla, se non i miei piedi che decisi avanzano e le pietre che sto calpestando… per il resto nulla. Niente che mi faccia intuire dove mi trovi.
Non mi sono perso d’animo, ma devo dire che avrei preferito salire in ben altre condizioni.
Ero solo, per cui dovevo uscirne da solo.
Improvvisamente tra il vento e le raffiche di pioggia che mi coprivano parte dei rumori, sentii distintamente una campana… SIII!!! la campana della vetta… qualcuno matto come me, e già sulla cima ha pensato bene di suonare la campana per far capire dov’era la vetta… ma non sapeva che stessi salendo… lo ha fatto per istinto poi mi disse dopo quando ci incontrammo sulla cima…erano due persone marito e moglie, saliti prima quando il tempo era abbastanza stabile…poi sorpresi dalla nebbia…Ormai era fatta, se la campana suonava ancora qualche volta a intervalli più o meno regolari tanto da farmi da bussola e non allungare di molto la mia salita era fatta… 30 minuti dopo ero nel piccolo rifugio vicino alla chiesetta sulla vetta del Tobbio.
La discesa è stata abbastanza tranquilla, il tempo nel giro di qualche ora si era scaricato e la visibilità era decisamente migliorata.
Siamo scesi a valle insieme e abbiamo conversato sulle nostre esperienze in quota.
È stato bello. Grazie.
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