Prendendo spunto dall'opinione appena letta sui cerca persone, più comunemente conosciuti come ARVA, vorrei aggiungere alcune spiegazioni...
I dispositivi Arva, sono nati per la sicurezza in montagna in caso di Valanga, e chiunque svolga attività in montagna dovrebbe averlo al seguito.
Purtroppo tra il dire e il fare... c'è di mezzo il mare e non tutti, sono disposti a spendere certe cifre per la propria sicurezza, confidando che le cose vadano sempre bene, oppure, senza la necessaria esperienza si avventurano in percorsi poco consoni alle proprie capacità.
A prescindere da questo, però c'è sempre l'imponderabile, che colpisce anche senza preavviso, si stacca una lastra di neve che fino a quel momento non dava nessun segno di cedimento, per il calore, per le sconsiderate evoluzioni che certi Free-ride tentano sulla neve fresca fuori pista, minando la propria e l'altrui incolumità...
fatto sta che quando una lastra di neve si stacca, inevitabilmente trascina verso valle qualunque cosa trovi sul suo cammino sommergendola.
molto utili in questo caso sono alcuni zaini di nuova concezione che come un airbag, si aprono sulla schiena e mantengono in galleggiamento il corpo sull'onda della valanga, evitando che si finisca troppo sotto la superficie, e quando la massa bianca si è fermata, sperando di non essere finiti in un crepaccio,dovrebbe essere abbastanza semplice l'orientamento da che parte sta la salvezza, e in poco tempo dovreste riuscire a riguadagnare la luce e soprattutto l'aria tanto agognata durante la caduta.
La neve durante una caduta in una valanga diventa come la sabbia ti si infila ovunque, nel naso, nella bocca e la sensazione è proprio quella del soffocamento, per cui prima riuscite ad uscire, maggiori sono le probabilità di salvezza.
Il tempo medio di un intervento dovrebbe essere inferiore alla mezz'ora, ma ci sono stati casi che anche dopo quasi un'ora sono ancora stati trovati vivi.
per cui è necessario in caso di valanga avvertire il prima possibile i soccorsi, e iniziare con il proprio ARVA, la pala e la sonda la ricerca dei sepolti.
La pala e la sonda DEVONO fare parte del vostro equipaggiamento da montagna se andate in zone in cui potrebbe anche lontanamente staccarsi una massa nevosa.
Otre al soffocamento, quindi alla momentanea perdita di conoscenza insorgono poi problemi di ipotermia, e le due componenti unite insieme fanno il resto.
Sono stati effettuati test proprio per determinare quali siano i sistemi per ritrovare persone all'interno di una valanga nel minor tempo possibile, e soprattutto, nel caso ci siano più arva che trasmettono contemporaneamente nella stessa zona.
il migliore fino ad ora provato, e stato il MAMMUT BARRYVOX.
è risultato il più affidabile, ha trovato il maggior numero di persone nel minor tempo.
Sono stati eseguiti test di ricerca persone sotto valanghe, e sono stati utilizzati vari tipi di cerca persone, il migliore in assoluto è stato
proprio il MAMMUT BARRYVOX, il più semplice ed efficace nella ricerca e nell'individuazione dei punti da scavare, anche in presenza di più persone da ricercare, quindi un segnale multiplo, da interpretare, senza confondersi e rimbalzare daun segnale all'altro.
nei 15 minuti prestabiliti ha ritrovato tutte e 4 le persone volontariamente sommerse.
Nella Realtà le cose si spera vadano sempre così.
A tale proposito vorrei segnalarvi due nuove iniziative che vanno ad affiancarsi al già largamente utilizzato zaino AIRBAG, che con i sui due sacchetti da 150 litri di aria e azoto vi fa galleggiare sull'onda della neve durante la caduta, è stato inventato un giubbotto AVEGEAR, simile all'AIRBAG ma invece diu gonfiarsi sulla schiena, si gonfia sulle spalle e sotto il collo, tenendo la testa sempre fuori dalla neve (si spera...), e un nuovo giubbotto di salvataggio denominato AVALUNGTM, brevettato nel 1996 da Thomas Crowley e prodotto dalla Black Diamond Equipment LTD che consta di un giubbino leggero in fibras intetica che andrebbe indossato in zone pericolose, o a rischio valanghe, e in caso di slavina il possessore prende dal collo del giubbino un boccaglio che gli permetterebbe di respirare durante la caduta e il rotolamento a valle della suddetta, e soprattutto permette in fase di ristagno di respirare sotto la neve, pare che questo oggetto abbia la capacità di assorbire e recuperare l'aria presente nella neve, e vi permetta di prolungare la respirazione di almeno un'ora sicuramente utile per permettere ai soccorritori di estrarvi dalla neve.
é ancora in fase di sperimentazione, ma mi sembra un ottimo prodotto, nonostante i costi ancora leggermente alti, ma con la sperimentazione e la diffusione a tappeto, i costi non possono che calare drasticamente.
Ribadisco ulteriormente, che la pala e la sonda sono indispensabili per l'auto soccorso e inoltre andrebbe fatto qualche corso per imparare ad usare tali strumenti, insieme all'arva nei fatidici 15 minuti, cercando di acquisire le tecniche necessarie a salvarsi e salvare la vita ai nostri compagni.
Spalare neve dura sotto tensione emotiva, al freddo, è molto faticoso, e l'arva occorre saperlo usare, non cerca le persone da solo, i segnali che emette vanno interpretati e valutati.
OCCORRE PREPARAZIONE e SOPRATTUTTO ORGANIZZAZIONE PREVENTIVA, la pala e la sonda vanno portati al seguito, non lasciati a casa, perchè ingombranti.
LA vostra, anzi, la NOSTRA salute non ha prezzo. per cui è assurdo risparmiare qualche centinaio di euro e/o qualche etto di materiale nello zaino, e rischiare conseguenze che possono rivelarsi catastrofiche.
fate sempre attenzione.
La montagna non la si conosce mai abbastanza.
e soprattutto difficilmente da una seconda possibilità se non siamo pronti a reagire.
I dispositivi Arva, sono nati per la sicurezza in montagna in caso di Valanga, e chiunque svolga attività in montagna dovrebbe averlo al seguito.
Purtroppo tra il dire e il fare... c'è di mezzo il mare e non tutti, sono disposti a spendere certe cifre per la propria sicurezza, confidando che le cose vadano sempre bene, oppure, senza la necessaria esperienza si avventurano in percorsi poco consoni alle proprie capacità.
A prescindere da questo, però c'è sempre l'imponderabile, che colpisce anche senza preavviso, si stacca una lastra di neve che fino a quel momento non dava nessun segno di cedimento, per il calore, per le sconsiderate evoluzioni che certi Free-ride tentano sulla neve fresca fuori pista, minando la propria e l'altrui incolumità...
fatto sta che quando una lastra di neve si stacca, inevitabilmente trascina verso valle qualunque cosa trovi sul suo cammino sommergendola.
molto utili in questo caso sono alcuni zaini di nuova concezione che come un airbag, si aprono sulla schiena e mantengono in galleggiamento il corpo sull'onda della valanga, evitando che si finisca troppo sotto la superficie, e quando la massa bianca si è fermata, sperando di non essere finiti in un crepaccio,dovrebbe essere abbastanza semplice l'orientamento da che parte sta la salvezza, e in poco tempo dovreste riuscire a riguadagnare la luce e soprattutto l'aria tanto agognata durante la caduta.
La neve durante una caduta in una valanga diventa come la sabbia ti si infila ovunque, nel naso, nella bocca e la sensazione è proprio quella del soffocamento, per cui prima riuscite ad uscire, maggiori sono le probabilità di salvezza.
Il tempo medio di un intervento dovrebbe essere inferiore alla mezz'ora, ma ci sono stati casi che anche dopo quasi un'ora sono ancora stati trovati vivi.
per cui è necessario in caso di valanga avvertire il prima possibile i soccorsi, e iniziare con il proprio ARVA, la pala e la sonda la ricerca dei sepolti.
La pala e la sonda DEVONO fare parte del vostro equipaggiamento da montagna se andate in zone in cui potrebbe anche lontanamente staccarsi una massa nevosa.
Otre al soffocamento, quindi alla momentanea perdita di conoscenza insorgono poi problemi di ipotermia, e le due componenti unite insieme fanno il resto.
Sono stati effettuati test proprio per determinare quali siano i sistemi per ritrovare persone all'interno di una valanga nel minor tempo possibile, e soprattutto, nel caso ci siano più arva che trasmettono contemporaneamente nella stessa zona.
il migliore fino ad ora provato, e stato il MAMMUT BARRYVOX.
è risultato il più affidabile, ha trovato il maggior numero di persone nel minor tempo.
Sono stati eseguiti test di ricerca persone sotto valanghe, e sono stati utilizzati vari tipi di cerca persone, il migliore in assoluto è stato
proprio il MAMMUT BARRYVOX, il più semplice ed efficace nella ricerca e nell'individuazione dei punti da scavare, anche in presenza di più persone da ricercare, quindi un segnale multiplo, da interpretare, senza confondersi e rimbalzare daun segnale all'altro.
nei 15 minuti prestabiliti ha ritrovato tutte e 4 le persone volontariamente sommerse.
Nella Realtà le cose si spera vadano sempre così.
A tale proposito vorrei segnalarvi due nuove iniziative che vanno ad affiancarsi al già largamente utilizzato zaino AIRBAG, che con i sui due sacchetti da 150 litri di aria e azoto vi fa galleggiare sull'onda della neve durante la caduta, è stato inventato un giubbotto AVEGEAR, simile all'AIRBAG ma invece diu gonfiarsi sulla schiena, si gonfia sulle spalle e sotto il collo, tenendo la testa sempre fuori dalla neve (si spera...), e un nuovo giubbotto di salvataggio denominato AVALUNGTM, brevettato nel 1996 da Thomas Crowley e prodotto dalla Black Diamond Equipment LTD che consta di un giubbino leggero in fibras intetica che andrebbe indossato in zone pericolose, o a rischio valanghe, e in caso di slavina il possessore prende dal collo del giubbino un boccaglio che gli permetterebbe di respirare durante la caduta e il rotolamento a valle della suddetta, e soprattutto permette in fase di ristagno di respirare sotto la neve, pare che questo oggetto abbia la capacità di assorbire e recuperare l'aria presente nella neve, e vi permetta di prolungare la respirazione di almeno un'ora sicuramente utile per permettere ai soccorritori di estrarvi dalla neve.
é ancora in fase di sperimentazione, ma mi sembra un ottimo prodotto, nonostante i costi ancora leggermente alti, ma con la sperimentazione e la diffusione a tappeto, i costi non possono che calare drasticamente.
Ribadisco ulteriormente, che la pala e la sonda sono indispensabili per l'auto soccorso e inoltre andrebbe fatto qualche corso per imparare ad usare tali strumenti, insieme all'arva nei fatidici 15 minuti, cercando di acquisire le tecniche necessarie a salvarsi e salvare la vita ai nostri compagni.
Spalare neve dura sotto tensione emotiva, al freddo, è molto faticoso, e l'arva occorre saperlo usare, non cerca le persone da solo, i segnali che emette vanno interpretati e valutati.
OCCORRE PREPARAZIONE e SOPRATTUTTO ORGANIZZAZIONE PREVENTIVA, la pala e la sonda vanno portati al seguito, non lasciati a casa, perchè ingombranti.
LA vostra, anzi, la NOSTRA salute non ha prezzo. per cui è assurdo risparmiare qualche centinaio di euro e/o qualche etto di materiale nello zaino, e rischiare conseguenze che possono rivelarsi catastrofiche.
fate sempre attenzione.
La montagna non la si conosce mai abbastanza.
e soprattutto difficilmente da una seconda possibilità se non siamo pronti a reagire.
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