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martedì 12 febbraio 2008

Brilla il Ghiaccio sulla via.

16/01/05
Brilla il ghiaccio sulla via…

Sono quasi le 7,00 di una domenica mattina, la sveglia è già suonata, il the sta bollendo sul fuoco, Lucia poltrisce ancora 5 minuti nel letto caldo, rendendosi sempre più conto che si è affiancata ad un pazzo, che nemmeno alla domenica mattina riesce a darsi pace, ha bisogno di sentire il freddo pungente che ti penetra.
Dopo poco ci troviamo in cucina, a fare colazione, apriamo la finestra per vedere il tempo: una ventata freddino entra, mentre una leggera pioggerellina mista a nebbia contorna il paesaggio.
I preparativi volgono al termine, gli zaini sono pronti, carichiamo tutto sul “transatlantico” e procediamo verso la meta.
Stamattina volevamo fare qualcosa di leggero e poco impegnativo, giusto per sgranchirci le gambette, in previsione di qualcosa di più tosto sulla neve a breve, in data da destinarsi.
Saliamo il Monte Tobbio sopra l’abitato di Voltaggio, in provincia di Alessandria, ai confini con la Liguria.
La temperatura esterna è intorno ai -2 gradi alla partenza, e direi che si mantiene costante per tutto il viaggio.
Arrivati al valico degli Eremiti, lasciata la macchina ci incamminiamo per il sentiero, e ben presto ci rendiamo conto che la salita non sarà assolutamente facile, un leggerissimo, insidioso e tenace ghiaccio si stende su tutto, compreso il fondo del sentiero, che è fatto di pietroni, con pochissima terra, per cui la superficie calpestabile è decisamente instabile e viscida,senza ramponi, non prevedevamo neve (e comunque li utilizziamo solo in salite ostiche), solo con i bastoncini dobbiamo cercare di restare in piedi.
Una leggera umidità si condensa sui nostri abiti, la temperatura alla partenza fa abbastanza tremare, ma ci si scalderà lungo il tragitto.
Dopo i primi timidi passi sul vetrato, si prende confidenza con il fondo e si procede abbastanza speditamente; salendo lo spettacolo diventa estasiante, una gelata generale, tutti gli alberi, arbusti, erbette e tutto ciò che è risulta essere scoperto e in balia degli agenti atmosferici risulta essere coperto da uno strato bianco di ghiaccio e galaverna, Fantasticamente fenomenale, naturalmente visto il tempo uggioso e il pochissimo spazio nello zaino la macchina fotografica è restata in macchina… sob.
Non fa più tanto freddo, ma il fondo resta gelato, anzi, occorre stare molto attenti per non ritrovarsi in fondo al sentiero.
Incrociamo tre ragazzi che stanno scendendo e la paura è disegnata sui loro volti alla mia domanda “com’è la situazione lassù?” e mi rispondono:”Come qui, anzi peggio, non si sta in piedi.”, bene, la vetta non ci interessa più di tanto, visto che comunque non si vedrebbe nulla, una nebbia fitta ci permette di vedere si è no 10 metri davanti al naso, arriveremo fino al punto che ci permette di salire, poi vediamo di coordinare la discesa., che sarà la parte in cui dovremo avere maggiore attenzione.
Arriviamo al colle dove ad attenderci c’è la segnaletica completamente coperta da uno spesso strato di ghiaccio. Al punto che non si legge nulla. Il vento qui è gelido e non ci lascia tanto tempo per elucubrare sui dettagli, si decide di scendere a valle, visto anche il tempo che sta peggiorando, ma la lo spettacolo è fantastico. Tutto bianco, tra nebbia e gelo è veramente suggestivo.
Fortunatamente solo un voletto a testa ci riporta a valle.
Sono passate 3 ore, volate. Sembrano 10 minuti che siamo partiti….
Bella salita.
Ve la consiglio.

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