siamo nuovamente qui a parlare di quel personaggio poliedirco di Mauro Corona, alpinista fuori dalle regole, sculture di fama e bravura internazionale, scrittore di storie semplici, efficaci, scritte in una lingua comprensibile al cuore.
Le sue storie sono racconti di montagna, storia vissuta da povera gente che vive sudando ogni istante della propria esistenza, una vita di fatica in montagna, per il freddo, per la neve, per le infinite disgrazie che la vita ci porta ad assaporare...
La sua collezione di libri ormai è grande, e di titoli parlano da soli, ma soffermiamoci su questo ultimo, ma non ultimo capolavor dell'anno scorso.
Storie del bosco antico, è un libro in cui Mauro racconta leggende e storielle che ha raccolto probabilmente dalle credenze popolari, quelle vecchie storie che si raccontano ai bambini davanti al focolare, nelle sere d'inverno quando fuori la neve ha ovattato tutto e coperto il bosco con una coltre bianca...
Storie semplici in cui vengono raccontati gli animali, abitanto del bosco, uno per uno.
Vengono descritti com'erano al moomento della creazione e poi perchè hanno assunto le sembianze che noi oggi possiamo ammirare.
Storie di credenze popolari, basate sull'apparenza e sulla fragile istruzione popolare dei piccoli paesi ni di montanga nei secoli passati, ma forti di una convinzione e di un attenta opera di osservazione, alcuni dettagli degli animali vengono minuzionsamente descritti anatomicamente, per cui anche una specie di amore per quello che si sta descrivendo.
Così in una carrellata quasi da passerella d'alta moda troviamo tutti i rappresentanti degli attuali abitanti del bosco, il merlo dal becco marrone e poi giallo, il gracchio suo fedele compagno che lo vuole copiare, l'aquila cattiva dal becco dritto e poi ricurvo, la mite civetta che a torto viene temuta come recante morte, lo stambeccco con il suo fiero palco di corna sulla testa, il ramarro dai mille colori dell'arcobaleno, la martora infelice per la sua situazione di infinita solitudine notturna, il castoro che perennemente taglia alberi e costruisce dighe sull'acqua...
in questo immenso e splendido giardino divino si muovono tutte le creature e il buon Dio, quale cratore di tutte le cose si compiace se i suoi esseri si comportano bene, ammonisce le cattive azioni e punisce le reiterazioni di cattiveria da parte di animali nei confronti di altir esseri vivienti, come nel caso delle Api...
Storie brevi, al massimo di 2 pagine, con illustrazioni dello stesso Corona che abilmente descrive e disegna i suoi personaggi, quasi a renderli vivi sulla carta, anche s eil disegno è semplice ed abbozzato rende chiaramente l'idea del personaggio descritto.
La vita semplice del bosco, per certi versi, in modo molto sottile e mai espresso, paragonata alla stessa vita reale delle persone, quelle infingarde, quelle buone che subiscono le angherie dei più potenti, la punizione di Dio per i più arroganti e prepotenti, che alla fine pagano per le loro cattiverie.Le storie di Mauro Corona, per quanto banali e futili possono essere le argomentazioni, hanno un doppio fondo, nessuna parola è messa a caso sul foglio, ha un senso profondo che ci indica alcuni atteggiamenti che possono essere abagliati della nostra vita quotidina, e a volte ci inducono a pensare, a riflettere sl senso della nostra vita...
Un libro da leggere con il cuore di un bambino attento ai particolari della storia, alle ingiustizie e al carattere degli animali, nulla succede per caso, tutto ha una logica, un filo conduttore, anche se sappiamo che non è così, per un momento è bello pensare che sia veramente andata in quel modo.
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