Entità fatate della Padania
Alberta Dalbosco – Carla Brughi
Ovvero trattato di Draghi, Fate, Folletti e altre strane creature che possono apparire in questa terra, di loro usi e costumi e di alcune loro gesta ed imprese.
Edizioni della terra di mezzo.
Dal titolo si deduce di cosa parli il libro, il termine Padania sta a rappresentare il fatto chela maggior parte delle storie e leggende sia frutto di un lavoro di raccolta nelle regioni Settentrionali, non credo che le autrici abbiano voluto attuare una discriminazione.
Qualche storia interessa anche altre regioni italiane e in qualche caso d’oltralpe, fondamentalmente si tratta di leggende e credenze dei piccoli centri abitati nelle valli alpine.
Interessante rivisitazione di quelle che sono le credenze ed il racconto delle entità che popolano le nostre valli; in una sorta di descrizione fisica e comportamentale dei vari folletti, fate, orchi, streghe e quant’altro le credenze e le paure delle popolazioni passate ci hanno tramandato fino ai giorni nostri.
Una sorta di monito, di come queste entità si siano piano piano ritirate a vita invisibile, causa l’incuria dell’uomo verso la natura, di come una volta le popolazioni, con una tenore di vita più umile vivevano rispettando la natura e le stagioni, e vivessero in una corta di simbiosi con queste entità, anzi in alcuni casi c’era proprio una collaborazione anche nelle attività pastorali e di conduzione delle piccole fattorie, tra folletti ed umani.
Queste entità, in passato addirittura venerate temute ed apprezzate per le loro doti magiche e soprannaturali, vengono descritte una ad una, con i loro differenti nomi a seconda della zona e caratteristiche fisiche, quasi sempre simili anche in zone diverse, a volte dispettose, a volte mutevoli, da buone a tremende se non assecondate o addirittura maltrattate.
Una sorta di fusione tra le entità e gli animali, molto spesso ne assumono le sembianze per mimetizzarsi, solo le persone con il cuore particolarmente puro possono entrare in contatto con loro e vederle in tutta la loro magnificenza e splendore.
La struttura è appunto divisa per tipologia di entità e per ognuna vengono descritti aneddoti e credenze delle varie valli, riportando quello che i popoli delle stesse si sono tramandati, con l’avvento del cristianesimo poi, in parte si è persa la memoria di tutti i riti propiziatori e sono solo restate le leggende che narrano di fatti accaduti in tempi lontani, forse realmente accaduti, forse solo diventati miti per le credenze.
Una sorta di mondo magico, un mondo parallelo che narra di valli incantate che si nascondo tra le pieghe delle montagne, o grotte piene di tesori, valli fiorite in mezzo ai ghiacciai come quella che si crede esista sulla Est del monte Rosa.
Una buona lettura, frutto di un lungo lavoro di raccolta delle testimonianze delle popolazioni delle valli più remote, dove ancora possono esistere persone che ricordano e narrano queste storie.
Ognuno è libero di credere alla loro reale esistenza, qualcuno continua a vederli, altri sostengono che ci siano ma non si facciano vedere, ma interagiscano con le persone meritevoli della loro attenzione.
Ognuno di noi, forse nella propria vita può dire di aver visto una fata o un folletto mentre passeggiava silenziosamente in un bosco in compagnia dei propri pensieri…
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