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martedì 12 febbraio 2008

La morte sospesa - Touching the void (Kevin Macdonald)

Film tratto dalla storia vera di " Joe Simson, appunto "La morte sospesa" edito dalla Vivalda Editore.
Il libro Libro in questione è un best-sellers che ha vinto il Boardman Tasken Price 1988, il NCR Book Award for Non Fiction, il Literaturpreis des Deutschen Alpenvereins 1990.

Una breve presentazione di uno dei protagonisti, l'autore del libro.

Joe Simson, è un alpinista Inglese le cui vicende sono diventate famose sia per la sua bravura, che per le sue disgrazie, dalle quali ne è uscito fuori sia per fortuna che per la costanza di non arrendersi neanche di fronte alle situazioni più deludenti.
Nato nel 1960, , laureato in Lettere e Filosofia all'Università di Edimburgo, si è sempre dedicato all'alpinismo, lasciando un pochino da parte la sua laurea, viveva molto tempo a Chamonix per poter arrampica sul Monte Bianco, dove una volta in modo molto fortuito, fu vittima di una valanga, che lo trasporto a valle per diverse centinaia di metri, ma il cosa volle che durante la caduta la massa di neve lo ha sballottato dappertutto, ma quando si è placata la sua forza joe era vicino alla superficie e ci mise poco a uscire dalla massa soffocante.
Dopo quell'incidente e molti altri, di minore importanza…. una volta restò appeso alla parete con un compagno, durante la notte perse uno scarpone sulla cengia dove si erano fermati a dormire, e dovette intervenire il soccorso Alpino di Chamonix per recuperarli…
La sua fama internazionale credo la raggiunse nel Giugno 1985, quando con Simon Yates organizzarono una spedizione sulle Ande peruviane e cercarono con successo di raggiungere la vetta del Siula Grande (6536) per la parete Ovest, una parete inviolata.

E qui inizia la storia…
Il film narra appunto di questa memorabile, quanto tragica salita e discesa dalla grande montagna.
Gli interpreti principali sono due bramissi attori alpinisti che si sostituiscono ai veri protagonisti che narrano e commentano con voce fuori campo in modo quasi da documentario le varie fasi della vicenda.

Gli interpreti di questo film-documentario sono gli stessi Joe Simpson, Simon Yates, e Nicholas Aaron, Brendan Mackey, che interpretano i due sul set.

Tutto filò liscio finchè durante la discesa dal versante opposto successe l'imprevedibile Joe Simpson per una manovra affrettata e brusca si ruppe una gamba, in seguito all'instabilità della stessa, cadde dalla montagna, i due restarono attaccati e Joe penzolava nel vuoto con tutto il suo peso… il suo compagno dopo aver lottato strenuamente per recuperarlo, stava scivolando nel baratro insieme a lui e fece la cosa più corretta in quei casi…. TAGLIò la corda e vide sparire il suo Amico giù per un profondo crepaccio…. Simon non si dava pace, ma era l'unica cosa che avesse potuto fare… era disperato.
Tutto il giorno e il giorno successivo lo cercò, cercando di capire se potesse essere ancora vivo, ferito, ma ancora vivo… nessuna risposta.
Il crepaccio era troppo fondo perché i due si potessero sentire.
Nel frattempo Joe era caduto su un ponte di ghiaccio ed era anch'egli disperato per la situazione, si trovava ferito in modo grave per le due cadute, una gamba rotta malamente, su un ponte di ghiaccio, lontano da ogni essere vivente che potesse sentirlo, su una montagna che avevano scalato loro per primi, per cui nessuno avrebbe potuto aiutarli… con il suo compagno che lo stava cercando inutilmente, i due si chiamavano ripetutamente senza successo, avrebbe dovuto farcela con le sue sole forze… arrivò alla disperazione di lanciarsi dal ponte di ghiaccio nel buio del crepaccio, per trovare la morte… ma non era la sua ora e atterrò sul fondo dello stesso.
Si trascinò sul fondo del crepaccio… era l'unica cosa che potesse fare, cercando una via di uscita…fuori dal crepaccio, che fortunatamente terminava quasi pianeggiante e riuscì ad uscire all'aria aperta.
Ok era fuori, ma si trovava ancora in cima ad una montagna che nessuno conosceva, e soprattutto nessuno sapeva che era li.
Lo sconforto lo avvolse, ma con la sua forza di volontà riuscì metro dopo metro, crepaccio dopo crepaccio ad avanzare lentamente, strisciando, l'unico aiuto erano le sue piccozze che usava come attrezzi per trainarsi.
La sua situazione si faceva sempre più grave… ed era grave veramente, erano 3 giorni che non assumeva nessun liquido, ed era tremendamente disidratato.
Arrivò ad un rigagnolo d'acqua dopo infinite peripezie, dopo aver lasciato lo zaino e le piccozze lungo il cammino arrivò arrancando a bere… erano passati già 4 giorni di cui 2 notti al gelo dei 6000 metri… un nuovo terrore assalì Joe, tutti lo credevano morto in fondo al crepaccio, nessuno sarebbe venuto a cercarlo e la spedizione era alla fine la vetta era stata conquistata… a caro prezzo, e giù al campo base non avrebbero atteso che lui tornasse, sarebbero scesi dalla montagna a momenti, ma senza perdersi d'animo cercò di recuperare le forze e scese ancora… non era distante, ma la sua distanza era enorme, visto che non deambulava, strisciava come un vermicello e per di più era gravemente ferito alla gamba, che ormai era diventata un tubo informe della stessa dimensione dalla caviglia alla coscia era tutta larga uguale… e per di più non aveva neanche una piccozza, un bastone per aiutarsi.
Al campo Simon e il terzo della spedizione ormai disperati per la perdita di Joe avevano bruciato i suoi vestiti per avere meno materiale da portare via e si stavano accingendo a scendere dalla montagna.
La notte successiva, Joe strisciando si accorse dell'odore acre che aveva la terra in quel punto, si rese conto che quello su cui stava arrancando era un terreno cosparso di escrementi, la latrina del campo, questa disgustosa gioia lo pervase e si mise ad urlare talmente forte che coprì iil vento che si stava preparando ad una bufera… i suoi compagni increduli di quello che stavano sentendo uscirono con la torcia e lo trovarono.
Festeggiamenti, lacrime, spiegazioni, scuse andarono avanti per tutta la notte, la sua disidratazione apparve grave immediatamente, lo rincuorarono con the caldo e il giorno seguente scesero dalla montagna con i portatori che rano venuti a recuperarli e gli animali da soma.
Joe venne ricoverato in ospedale il prima possibile dove gli curarono la gambe e soprattutto il suo stato di disidratazione.

Dopo questa tremenda avventura, che gli costò ben sei interventi chirurgici e contrariamente alle previsioni dei medici, ha ripreso l'attività in montagna ed ha ancora partecipato a spedizioni extra-europee.


Film interpretato molto bene, realistico, con scene mozzafiato.
I due interpreti oltre ad essere bravissimi alpinisti intepretano i personaggi in modo egregio.
Sotto l'atenta supervisione dei veri protagonisti il film ha preso corpo e ha ottenuto un'ottimo risultato.

Scheda tecnica del film:
(Informazioni dei cenni cinematografico della pellicola prese dal sito di FILMUP.com)

La morte sospesa - Touching the void
Prodotto nel Regno Unito nel 2003, e proposto al cinema a partire dal 18 Marzo 2005
La durata complessiva della proiezione è di 106 minuti,
Regia: Kevin Macdonald
Cast: Joe Simpson, Simon Yates, Nicholas Aaron, Brendan Mackey,
Sito ufficiale: www.ifcfilms.com/touchingthevoid Produzione: John Smithson
Distribuzione: Fandango

Il film ha vinto il premio come miglior film inglese ai Bafta e al 52° Film Festival Internazionale città di Trento.
Il film è stato girato sulla Siula Grande in Perù e sulle Alpi. Kevin MacDonald, il regista, nel 2000 ha ottenuto il premio Oscar con il documentario "One day in September".
Un film decisamente da vedere, per appassionati di montagna e non; sicuramente un inno a non mollare mai, anche quando tutte le cose sembrano contro di voi, e sembra tutto finito.
C'è sempre un filo di speranza…

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