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martedì 12 febbraio 2008

Il silenzio del vento (jon Krakauer)

Se avete già letto la mia opinione su "Aria Sottile" sempre di Jon Krakauer, sapete come la penso in relazione a questo giornalista/alpinista...
altrimenti per non dilungarmi e risultare prolisso ve la risparmio, e se volete potete accomodarvi a leggerla, non dimenticando di leggere anche "Everest 1996 storia di un Salvataggio impossibile" di Bukreev.

Il silenzio nel vento è una raccolta di racconti dell'autore e di altri alpinisti, che hanno affrontato la montagna con uno spirito particolare, l'autore non vuole analizzare tanto l'impresa quanto questo spirito che spinge le persone, gli alpinisti appunto, verso le montagne e i loro pericoli, e nonostante tutto ad affrontarli con sempre maggiore accanimento, questo sentimento che infinitamente spinge questi individui a misurarsi con se stessi e la montanga che hanno davanti, ben consapevoli del pericolo e della posta in gioco.... LA VITA.

I racconti sono spaziano da esperienze sulle Alpi, con la nord dell'Eiger, per passare alle vette Imalajane, all'Everest, al K2, alle vette dell'Alaska, della Patagonia con il Cerro Torre, e ad altre emozionanti avventure.

La lettura del libro di Krakauer risulta essere scorrevole, in effetti Jon prima di essere alpinista è un brillante giornalista che scrive per le più importanti riviste americane.

Il lettore ne resta affascinato dallo scorrere delle parole che lo immedesimano nel racconto , quasi come se fosse li a vedere quello che sta accadendo e senta veramente il freddo del vento che soffia sulla pelle e ne senta veramente i brividi...

Nonostante tutta la bellezza del libro e delle grandi emozioni che riesce a suscitare, io non riesco a leggere i libri di Krakauer in modo obbiettivo, dopo la questione di "Aria sottile", mi sento tradito, il falsare la verità solo per il successo personale e il profitto a scapito di altre persone chedo che sia la cosa più ignobile per qualunque essere umano.
Per me resta in fondo alla scala di ogni valore.
Anche nella lotta, ritengo che la lealtà sia uno dei principi fondamentali, non accetto scorrettezze e colpi bassi.

scusate per lo sfogo, opinione personale, il libro è e resta bello da leggere e per capire i sentimenti e le passioni non sempre da fuori di testa che regolano un modo strano come quello dell'alpinismo che per molti è popolato da personaggi abbastanza scriteriati.

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