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Con nuovi racconti e nuove avventure...

martedì 12 febbraio 2008

La montagna (Mauro Corona)

La montagna
LA MONTAGNA
Chiacchierata con ventun giovani all'osteria "Gallo Cedrone" in una notte di primavera del 2002
Ed. Biblioteca dell'Immagine
Ragazzi, Siamo nuovamente qui a parlare di un personaggio dalle molteplici attività, anche questa volta con questa raccolta ha colpito nel segno.
Si tratta di un cofanetto con 2 cd un libro ed un opuscolo a fumetti per la descrizione del parco delle Alpi friulane, di cui Mauro Corona è il testimonial e collaboratore.
Si, stiamo parlando del Mauro Corona che scrive libri di notevole successo, scolpisce il legno con una particolare vena creativa, arrampica al altissimo livello da oltre trent'anni…
Sempre lui, questa volta ci propone un monologo registrato sui due cd e scritto riportato in forma scritta sul libro inserito nel cofanetto in cui vengono trattate parecchie, quasi tutte le problematiche legate alla montagna ed al suo sfruttamento da parte della popolazione e non solo.
Questo dialogo ipotetico con la sua platea è schietto e puro, è quasi uno sfogo, una confessione delle sue avventure non sempre legali, un avvertimento alle coscienze di ravvedersi e di capire l'eccessivo sfruttamento delle risorse che la montagna ci mette a disposizione.
I temi trattati sono molto ben esplicati, la voce di mauro a tratti sibilante riempie l'aria di un alone mistico, mai noioso, adatto a tutti grandi e piccoli, forse soprattutto i bambini resterebbero affascinati dai suoi racconti che sapientemente intercala tra un discorso profondo e l'altro.
Parla della montagna in sé come dono di Dio, come tutto il resto del creato, mare, collina, pianura ed altro; tutto questo non va sprecato, anzi va valorizzato e non ricordato solo una volta quando casualmente cade l'anno internazionale della montagna in questo caso, il 2002.
L'eccessivo sfruttamento delle risorse fanno si che la montagna non è più in grado di recuperare quello che l'uomo ingordo di denaro e potere sta letteralmente distruggendo.
Porta l'esempio dei boscaioli, che non contenti della legna che tagliano, ormai con metodologie avanzate che senza fatica gli permettono di tagliare, pulire e preparare per essere venduta oltre 100 quintali di legna al giorno, dove la fatica più grande è tenere la motosega in mano, troppo ingordi di guadagnare senza pensare a ripristinare quello che si sta tagliando.
Parla di come dovrebbe essere l'approccio nei confronti della montagna, progressivo e non rapido del tipo "TUTTO E SUBITO"; di come è regola fondamentale conoscere a cosa si sta andando incontro alle cose indispensabili ed essenziali per avvicinarsi alla montagna a qualunque livello.
Quanto sia importante preparare un'escursione o arrampicata, disporre di carte topografiche ed informazioni sul percorso da seguire, La CONOSCENZA ci permette di agire più sicuri e poter affrontare preparati qualsiasi evenienza.
Continua, spiegando l'importanza di tutto l'ecosistema che gravita intorno alla montagna, portando l'esempio del parco delle alpi friulane, ma che rappresenta la quasi totalità delle aree boschive e di montagna direi addirittura del pianeta; l'eccessivo sfruttamento e l'inquinamento, e non ultima l'introduzione di specie animali non autoctone stia creando una serie di squilibri che fanno tendere alcune specie animali e vegetali alla quasi estinzione ed al contrario altre specie ad una eccessiva proliferazione a danno di tutto il sistema.
Un monito particolare alle strutture politiche che per l'eccessiva burocrazia e i tempi lunghissimi per le concessioni rallentano la buona volontà delle persone che con molti sacrifici cercano di restare attaccati alla vita in montagna, ed ostacoli burocratici di tassazione eccessiva uniti al grande impegno di dover gestire attività che richiedono un continuo lavoro senza sosta e possibilità di ferie, una mucca non la si può parcheggiare come una motocicletta per andare in ferie, mangia e sporca tutti i giorni compreso Natale, Pasqua e Capodanno.
A come la vita nelle pianure sia decisamente più facile e redditizia, quindi tende a far spopolare le alte valli facendo preferire ritmi di vita più rilassati, meno faticosi e meglio retribuiti che non restare a gestire qualche attività in montagna, dove i sacrifici e i ricavi sono decisamente più sfavorevoli.
Mauro Corona sottolinea come gli amministratori dovrebbero agevolare le attività degli ultimi artigiani in particolare della sua valle, la Valcellina, rendendogli la vita un pochino meno difficile, agevolando di decide di intraprendere un'attività in montagna.
Parla ancora degli animali, delle piante del bosco, dei turisti troppo poco abituati a camminare arrivino nei rifugi e quindi invadano la montagna in macchina o con mezzi meccanici; come invece sarebbe più salutare per chi lo pratica e per il rispetto della montagna avvicinarsi a piedi e senza radio a tutto volume a questa splendida esperienza che siamo invitati a vivere, la montagna in tutte le sue forme.
Mauro, spiega ancora come non sia salutare l'eccessiva competizione sulle pareti verticali, nonostante lui stesso ne sia stato un interprete da oltre trent'anni, di come sarebbe meglio avvicinarsi al massimo a quinto grado, altre il quale è solo una questione di tecnica e grado di stress.
Non voglio dilungarmi in ulteriori descrizioni, in quanto non sono Corona e soprattutto non scrivo e parlo come lui, anche se ammiro e condivido in pieno quello che dice.
Vi invito a leggere ed ascoltare questo bellissimo monologo sulla montagna, magari davanti al camino pieno di legna e con le fiamme scoppiettanti…
Trovo che l'idea del libro racconto scritto accompagnato dalla registrazione del dialogo sia eccellente, avvicina a questi concetti anche quelli che molto svogliatamente non leggono per mancanza di tempo o per il poco esercizio.
Una morale del dialogo è sostanzialmente quella di cercare di opporsi in qualche modo, anche nel nostro piccolo, al disastro che l'uomo ha originato, e prima che si trasformi in un immane disastro e tutto ricada su se stesso, è bene ravvedersi tutti.

Buona vita a tutti.

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