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martedì 12 febbraio 2008

L'ombra del bastone (Mauro Corona)

Partiamo col dire cosa NON è questo libro...
Mauro Corona ci aveva abituato alle sue storie sul Vajont spesso autobiografiche, racconti della sua infanzia, dei suoi boschi, della sua Erto, e del modo di vita prima e dopo il 9 Ottobre 1963, quando l'acqua della diga dle Vajont si è portata via un mondo tanto caro a Mauro e agli abitnati dei luoghi devastati dalla stupidità umana, tanto attaccata al soldo facile.
Quesato libro narra in modo grottesco e in un italiano inesistente la storia di un abitnate della valle, forse lontano parente di Mauro, che durante la sua vita tra la fine dell'ottocento e la metà del '900 tiene un diario delle cese che gli sono accadute.
La storia inizia proprio con il racconto di come in modo casuale e fortuito Mauro corona sia venuto in possesso del manoscritto, da un perfetto sconosciuto che ritrovando il manoscritto lo ha portato a Mauro, come presunto parente dell'autore.
il manoscritto contenuto in una scatola di latta, tutta arrugginita e malridotta, il manoscritto, avvolto in un panno anch'esso consunto dal tempo, come se fosse un'oggetto prezioso e fosse stato fasciato per aumentarne la conservazione.
Mauro corona con enorme fatica ne divide le pagine da tempo ormai appiccicate e saldate con la punta di un coltellino, con amorevole cura ne legge il contenuto, e ne deduce i pezzi mancanti ormai persi nelle pieghe del tempo e della carta ormai mangiata dall'usura e dalle tarme.
Un quaderno nero arrotolato per essere contenuto nella scatola, contiene la testimonianza della vita di quegli anni, scritta in un italiano comprensibile, ma di una correttezza inaudita, testionianza autentica riportata parola per parola da Mauro Corona.
Si tratta in fondo sempre di una storia autobiografica, ma non di Mauro Corona, dell'autore del manoscritto, Mauro si è limitato a trascriverne il contenuto, aggiungendo la traduzione delle parole in dialetto troppo stretto per essere comprese da un lettore non originario dei luoghi del racconto.
Parla sempre delle stesse valli, delle stesse persone qualche decennio prima dlele storie di Mauro Corona.
Storie crude di vita, scene di sesso, di omicidi, 'copati a tradimento', con un linguaggio schietto e genuino.
Comprensibilissimo, forse non troppo adatto alla lettura di un bambino, sia per i contenuti, che per la forma in cuii sono scritti, l'italiano lascia molto a desiderare.
Il bello del libro è forse proprio quello, il linguaggio semplice e scorretto, che fa immedesimare il lettore nel mondo dello scrittore.
Ottima lettura, anche se all'inizio sembra di difficile comprensione, man mano che le pagine scorrono ci si immedesima nella storia e si riesce a soprassedere alle scorrettezze ortografiche e grammaticali.
provate a leggerlo, ne vale la pena.
controindicazione, non prendete esempio sul modo di scrivere, soprattutto a scuola, potreste prendere un brutto voto!!!
ciao, e buona lettura Bi

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