Prima di addentrarci nella ormai non più misteriosa, ma sempre ignobile vicenda, facciamo una breve storia della montagna in questione.
La vetta del K2 è la seconda vetta della terra 8611 metri (8616 metri dall'altima misurazione) battuta dall'Everest 8850 pare dall'ultima misurazione…
La vetta del K2 si trova al confine tra Pakistan e India nella regione del KaraKorum.
Non fu una delle prime vette ad essere conquistate, ma nemmeno una delle ultime, la prima vetta ad essere salita (e non uso il termine conquistata apposta) fu l'Annapurna 8091 m nel 1950; la vetta del K2 venne salita la prima volta il 31 Luglio 1954 dalla squadra Italiana Lacedelli-Compagnoni facenti parte della spedizione Italiana comandata dal mitico Geologo Ardito Desio.
La vicenda della salita da parte delgi italiani presentava parecchi lati oscuri, la spedizione era composta da noti personaggi dell'alpinismo anche per l'epoca dei fatti, erano sti scelti i migliori alpinisti italiani per la missione, fortemente sponsorizzata dal CAI centrale, alcuni di loro abbastanza avanti con gli anni, alla spedizione partecipava anche Walter Bonatti, che ventiquattrenne e fortissimo alpinista era in grado di fare cose che altri alpinisti, anche se espertissimi non riuscivano a fare in modo disinvolto.
Bonatti era particolarmente in forma, era riuscito ad acclimatarsi benissimo e partecipò all'assalto finale.
la mattina del 30 Luglio 1954, fece una vera e propria impresa scese dall'ottavo campo a cui si trovava quasi al settimo per recuperare i due pesanti trespoli con le bombole d'ossigeno per l'assalto alla vetta, fece circa 500 metri di dislivello in discesa e oltre 700 metri di dislivello in salita, trovandosi ad una quota poco superiore a 8100 metri e fu costretto a bivaccare all'aperto, perchè nonostante gli accordi con Lacedelli e Compagnoni la sera prima il campo numero nove era stato spostato, instalalto in un versante della montagna non visibile dalla parte in cui si trovava Bonatti. e così Walter e l'Hunza Madhi furono costretti a passare la notte seduti sul ghiaccio e alle intemperie di quella quota e alle bufere che durante l anotte si scatenarono.
Il giorno successivo i due, Compagnoni e Lacedelli, recuperate le bombole tentarono con successo l'attacco alla vetta del K2.
Alle 18.00 circa del 31 Luglio1954 anche la vetta della seconda montagna del mondo aveva una bandiera sulla sua cima, ed era la bandiera italiana.
Il libro in questione è l'ultimo rifacimento dell'autore, che dal 1954, fino all'anno scorso in cui cadeva il cinquantenario della prima salita del K2, ha visto defraudati e calpestati tutti i suoi diritti e la sua versione dei fatti non venne mai presa in considerazione dagli organi importanti, quelli che hanno il potere di fare mergere la Verità.
il libro è il riassunto dettagliato e puntiglioso di tutte le fasi dal racconto drammatico della vicenda vissuta in prima persona, in cui Bonatti riesce ad uscirne miracolosamente indenne, mentre l'Hunza Madhi riporterà una serie di amputazioni delle dita delle mani e dei piedi per questo spiacevole inconveniente; nel 1964 seguì un processo sempre in relazione a questa vicenda, a cui seuirono anno dopo anno una serie di articoi diffamatori della versione di Bonatti, ed il continuo silenzio del CAI centrale e di tutte le più importanti istituzioni alpinistiche non fecere altro che rimarcare sempre di più l'autenticità della versione che Il professor Desio e gli altri componenti della spedizione fecere al loro arrivo in patria, cosa che per altro è stata smentita proprio recentemente.
Quella fatidica notte cercarono di scaldarsi per tutta la notte senza dormire, e nonostante le temperature intensamente sotto lo zero, non riportò nessun congelamento (cosa praticamente rarissima, visto che sono pochi gli alpinisti con tutte le dita delle mani e dei piedi, magari senza nemmeno aver trascorso una notte all'addiaccio a 8100 metri, dove le temperature scendono tranquillamente a -40 gradi centigradi), madhi invece suì alcuine amputazioni.
La bufera notturna sollevò una tale quantità di neve che coprì i trespoli su cui erano fissate le bombole, e resero precaria la stabilità sia fisiche che mentale dei due alpinisti, che senza tenda e senza riparo attesero l'alba;
Alle prime Luci Madhi pano piano scese verso il campo numero otto, Bonatti attese ancora un poco e poi per le sette si mosse anche lui verso il campo in basso.
Fino a quel momento nessuno si era fatto vedere dalla parte alta della montagna.
Lo stesso giorno Lacedelli e Compagnoni arrivarono in vetta, conquistando il primato di primi salitori e scendendo potete immaginare il putiferio che scoppiò.
Walter nel suo libro ben strutturato smonta tutta la tesi e la Verità ufficiale che per anni è restata di dominio pubblico, la stessa cartografia del luogo riportava informazioni errate, e Bonatti, con impagabile pazienza ha avuto la costanza di attendere più o meno pacatamente il giusto riconoscimento, per altro doveroso da parte del mondo, non solo quello alpinistico.
Quando scrivo queste affermazioni sono nettamente di parte, e non capisco per quale motivo ci siano persone che nonostante sappiano bene come sono andati i fatti, essendo uno dei protagonisti, si ostini a negare l'evidenza, a voler querelare il mondo, volerla vinta a tutti i costi, anche se tutte le dimostrazioni di Walter Bonatti, dicano esattamente il contrario, e sono tutte dimostrazioni circostanziate, fornite di calcoli scientifici e precisazioni dettagliatissime, esempio è arrivato persino a calcolare a che ora inizio ad albeggiare e a che ora sorse il sole quella benedetta mattina del 31 Luglio 1954, a 8100 metri del K2...
Cinquanta anni di soprusi e calunie, che puntualmente Walter smentiva e continuava la sua personale battaglia.
Sono contento che alla fine la verità sia saltata fuori.
Compagnoni addirittura aveva tirato fuori una pazza versione, che per altro in parte divenne la verità ufficiale, che lui e Lacedelli arrivarono in cima al K2 senza Bombole, che finirono a 8400 metri circa alle 16.00 e gli ultimi 200 metri li percorsero senza respiratoriin sole due ore, quindi andando ad una media di 100 metri di dislivello all'ora, IMPOSSIBILE PER QUELLE QUOTE!!!!!
Bonatti dimostrerà che le bombole finirono alle 18.00 circa 15 minuti prima di raggiungere la vetta e la salita mantenne una media di Salita intorno ai 50-51 metri di dislivello all'ora....
ben diverso dalle dichiarazioni ufficiali.
La mia personale domanda è ma se il signor Compagnoni non ha nulla da nascondere o non ha commesso azioni disoneste per evitare che lo stesso Bonatti potesse raggiungere il nono campo ed eventualmente la vetta, perché escogitare tante falsità per una questione che è di limpida descrizione?
La risposta la lascio a voi, dopo la lettura del libro.
piccola digressione dal libro...
La questione di quello che successe sulla cima del K2, però venne messa a tacere al punto che il buon Bonatti si arrabbiò talmente tanto che fece una cosa che nessuno aveva mai tentato la scalata in solitaria del pilastro Sud-ovest del Dru una parete nella catena del Monte Bianco.
All'inizio del mese ci sono stati i festeggiamenti in occasione del Festival di Trento e a malincuore devo riconoscere che le mie aspettative si sono avverate...
In occasione del 52 esimo filmfestival di Trento, festival della montagna, dove vengono premiati i film e le recensioni più rappresentative dell'anno.
Vi allego inoltre una considerazione personale già riportata in un'altra opinione sulla questione dei festeggiamenti dei cinquantenario della salita del K2...
Per il cinquantenario della salita del K2 il 31 Luglio 1954, e dalle polemiche durate appunto 50 anni, su quello che veramente avvenne nelle giornate 30 e 31 luglio 1954 al campo IX… tra 7900 metri e la vetta del K2, è stata istituita una commissione superpartes composta da 3 insigni personaggi : Fosco Maraini, Alberto Monticane, Luigi Zanzi, che per l'inizio del Film festival ha redatto la sua Verità, la relazione su che cosa è realmente successo in tale data in quei luoghi.
Una relazione che si proponeva di consegnare alla storia la verità, non una nuova verità, LA VERITà, Senza polemiche di sorta, anche perché dopo 50 anni forse non ha senso accusare qualcuno, ma la cosa non è stata apprezzata dai due personaggi, Compagnoni e Lacedelli, che hanno replicato in modi diversi.
Il lavoro del team ha rivalutato notevolmente la figura di Walter Bonatti, che all'epoca solo ventiquattrenne, ha rinunciato alla vetta per portare le bombole di ossigeno alla cordata di punta che il giorno seguente sarrebbe arrivata in vetta.
Lacedelli ha solo dichiarato che uscirà a breve un suo libro in cui racconterà la sua versione dei fatti, e Compagnoni si è rammaricato del fatto che il team abbia confutato la cosiddetta "versione ufficiale" fornita a suo tempo dopo la conquista della vetta, sostenendo che c'è una ed una sola verità ed è quella fornita all'epoca.
Mi rammarica vedere che certi personaggi (Lacedelli e Compagnoni) arrivino a negare l'evidenza, solo per non ammettere i loro errori.
Perdonatemi, per me sono personaggi di poca coerenza, che non accettano che si dica che la loro conquista è dipesa da altre persone, senza le quali probabilmente non sarebbero mai arrivate in cima.
Non vado oltre, anche se penso che si siano comportati in modo molto sleale, ma per le conseguenze dell'alta quota, probabilmente i due personaggi sragionavano quando hanno avuto certi atteggiamenti.
Mi dispiace.
La vetta del K2 è la seconda vetta della terra 8611 metri (8616 metri dall'altima misurazione) battuta dall'Everest 8850 pare dall'ultima misurazione…
La vetta del K2 si trova al confine tra Pakistan e India nella regione del KaraKorum.
Non fu una delle prime vette ad essere conquistate, ma nemmeno una delle ultime, la prima vetta ad essere salita (e non uso il termine conquistata apposta) fu l'Annapurna 8091 m nel 1950; la vetta del K2 venne salita la prima volta il 31 Luglio 1954 dalla squadra Italiana Lacedelli-Compagnoni facenti parte della spedizione Italiana comandata dal mitico Geologo Ardito Desio.
La vicenda della salita da parte delgi italiani presentava parecchi lati oscuri, la spedizione era composta da noti personaggi dell'alpinismo anche per l'epoca dei fatti, erano sti scelti i migliori alpinisti italiani per la missione, fortemente sponsorizzata dal CAI centrale, alcuni di loro abbastanza avanti con gli anni, alla spedizione partecipava anche Walter Bonatti, che ventiquattrenne e fortissimo alpinista era in grado di fare cose che altri alpinisti, anche se espertissimi non riuscivano a fare in modo disinvolto.
Bonatti era particolarmente in forma, era riuscito ad acclimatarsi benissimo e partecipò all'assalto finale.
la mattina del 30 Luglio 1954, fece una vera e propria impresa scese dall'ottavo campo a cui si trovava quasi al settimo per recuperare i due pesanti trespoli con le bombole d'ossigeno per l'assalto alla vetta, fece circa 500 metri di dislivello in discesa e oltre 700 metri di dislivello in salita, trovandosi ad una quota poco superiore a 8100 metri e fu costretto a bivaccare all'aperto, perchè nonostante gli accordi con Lacedelli e Compagnoni la sera prima il campo numero nove era stato spostato, instalalto in un versante della montagna non visibile dalla parte in cui si trovava Bonatti. e così Walter e l'Hunza Madhi furono costretti a passare la notte seduti sul ghiaccio e alle intemperie di quella quota e alle bufere che durante l anotte si scatenarono.
Il giorno successivo i due, Compagnoni e Lacedelli, recuperate le bombole tentarono con successo l'attacco alla vetta del K2.
Alle 18.00 circa del 31 Luglio1954 anche la vetta della seconda montagna del mondo aveva una bandiera sulla sua cima, ed era la bandiera italiana.
Il libro in questione è l'ultimo rifacimento dell'autore, che dal 1954, fino all'anno scorso in cui cadeva il cinquantenario della prima salita del K2, ha visto defraudati e calpestati tutti i suoi diritti e la sua versione dei fatti non venne mai presa in considerazione dagli organi importanti, quelli che hanno il potere di fare mergere la Verità.
il libro è il riassunto dettagliato e puntiglioso di tutte le fasi dal racconto drammatico della vicenda vissuta in prima persona, in cui Bonatti riesce ad uscirne miracolosamente indenne, mentre l'Hunza Madhi riporterà una serie di amputazioni delle dita delle mani e dei piedi per questo spiacevole inconveniente; nel 1964 seguì un processo sempre in relazione a questa vicenda, a cui seuirono anno dopo anno una serie di articoi diffamatori della versione di Bonatti, ed il continuo silenzio del CAI centrale e di tutte le più importanti istituzioni alpinistiche non fecere altro che rimarcare sempre di più l'autenticità della versione che Il professor Desio e gli altri componenti della spedizione fecere al loro arrivo in patria, cosa che per altro è stata smentita proprio recentemente.
Quella fatidica notte cercarono di scaldarsi per tutta la notte senza dormire, e nonostante le temperature intensamente sotto lo zero, non riportò nessun congelamento (cosa praticamente rarissima, visto che sono pochi gli alpinisti con tutte le dita delle mani e dei piedi, magari senza nemmeno aver trascorso una notte all'addiaccio a 8100 metri, dove le temperature scendono tranquillamente a -40 gradi centigradi), madhi invece suì alcuine amputazioni.
La bufera notturna sollevò una tale quantità di neve che coprì i trespoli su cui erano fissate le bombole, e resero precaria la stabilità sia fisiche che mentale dei due alpinisti, che senza tenda e senza riparo attesero l'alba;
Alle prime Luci Madhi pano piano scese verso il campo numero otto, Bonatti attese ancora un poco e poi per le sette si mosse anche lui verso il campo in basso.
Fino a quel momento nessuno si era fatto vedere dalla parte alta della montagna.
Lo stesso giorno Lacedelli e Compagnoni arrivarono in vetta, conquistando il primato di primi salitori e scendendo potete immaginare il putiferio che scoppiò.
Walter nel suo libro ben strutturato smonta tutta la tesi e la Verità ufficiale che per anni è restata di dominio pubblico, la stessa cartografia del luogo riportava informazioni errate, e Bonatti, con impagabile pazienza ha avuto la costanza di attendere più o meno pacatamente il giusto riconoscimento, per altro doveroso da parte del mondo, non solo quello alpinistico.
Quando scrivo queste affermazioni sono nettamente di parte, e non capisco per quale motivo ci siano persone che nonostante sappiano bene come sono andati i fatti, essendo uno dei protagonisti, si ostini a negare l'evidenza, a voler querelare il mondo, volerla vinta a tutti i costi, anche se tutte le dimostrazioni di Walter Bonatti, dicano esattamente il contrario, e sono tutte dimostrazioni circostanziate, fornite di calcoli scientifici e precisazioni dettagliatissime, esempio è arrivato persino a calcolare a che ora inizio ad albeggiare e a che ora sorse il sole quella benedetta mattina del 31 Luglio 1954, a 8100 metri del K2...
Cinquanta anni di soprusi e calunie, che puntualmente Walter smentiva e continuava la sua personale battaglia.
Sono contento che alla fine la verità sia saltata fuori.
Compagnoni addirittura aveva tirato fuori una pazza versione, che per altro in parte divenne la verità ufficiale, che lui e Lacedelli arrivarono in cima al K2 senza Bombole, che finirono a 8400 metri circa alle 16.00 e gli ultimi 200 metri li percorsero senza respiratoriin sole due ore, quindi andando ad una media di 100 metri di dislivello all'ora, IMPOSSIBILE PER QUELLE QUOTE!!!!!
Bonatti dimostrerà che le bombole finirono alle 18.00 circa 15 minuti prima di raggiungere la vetta e la salita mantenne una media di Salita intorno ai 50-51 metri di dislivello all'ora....
ben diverso dalle dichiarazioni ufficiali.
La mia personale domanda è ma se il signor Compagnoni non ha nulla da nascondere o non ha commesso azioni disoneste per evitare che lo stesso Bonatti potesse raggiungere il nono campo ed eventualmente la vetta, perché escogitare tante falsità per una questione che è di limpida descrizione?
La risposta la lascio a voi, dopo la lettura del libro.
piccola digressione dal libro...
La questione di quello che successe sulla cima del K2, però venne messa a tacere al punto che il buon Bonatti si arrabbiò talmente tanto che fece una cosa che nessuno aveva mai tentato la scalata in solitaria del pilastro Sud-ovest del Dru una parete nella catena del Monte Bianco.
All'inizio del mese ci sono stati i festeggiamenti in occasione del Festival di Trento e a malincuore devo riconoscere che le mie aspettative si sono avverate...
In occasione del 52 esimo filmfestival di Trento, festival della montagna, dove vengono premiati i film e le recensioni più rappresentative dell'anno.
Vi allego inoltre una considerazione personale già riportata in un'altra opinione sulla questione dei festeggiamenti dei cinquantenario della salita del K2...
Per il cinquantenario della salita del K2 il 31 Luglio 1954, e dalle polemiche durate appunto 50 anni, su quello che veramente avvenne nelle giornate 30 e 31 luglio 1954 al campo IX… tra 7900 metri e la vetta del K2, è stata istituita una commissione superpartes composta da 3 insigni personaggi : Fosco Maraini, Alberto Monticane, Luigi Zanzi, che per l'inizio del Film festival ha redatto la sua Verità, la relazione su che cosa è realmente successo in tale data in quei luoghi.
Una relazione che si proponeva di consegnare alla storia la verità, non una nuova verità, LA VERITà, Senza polemiche di sorta, anche perché dopo 50 anni forse non ha senso accusare qualcuno, ma la cosa non è stata apprezzata dai due personaggi, Compagnoni e Lacedelli, che hanno replicato in modi diversi.
Il lavoro del team ha rivalutato notevolmente la figura di Walter Bonatti, che all'epoca solo ventiquattrenne, ha rinunciato alla vetta per portare le bombole di ossigeno alla cordata di punta che il giorno seguente sarrebbe arrivata in vetta.
Lacedelli ha solo dichiarato che uscirà a breve un suo libro in cui racconterà la sua versione dei fatti, e Compagnoni si è rammaricato del fatto che il team abbia confutato la cosiddetta "versione ufficiale" fornita a suo tempo dopo la conquista della vetta, sostenendo che c'è una ed una sola verità ed è quella fornita all'epoca.
Mi rammarica vedere che certi personaggi (Lacedelli e Compagnoni) arrivino a negare l'evidenza, solo per non ammettere i loro errori.
Perdonatemi, per me sono personaggi di poca coerenza, che non accettano che si dica che la loro conquista è dipesa da altre persone, senza le quali probabilmente non sarebbero mai arrivate in cima.
Non vado oltre, anche se penso che si siano comportati in modo molto sleale, ma per le conseguenze dell'alta quota, probabilmente i due personaggi sragionavano quando hanno avuto certi atteggiamenti.
Mi dispiace.
3 commenti:
Hai perfettamente ragione. Per fortuna ora è stata pubblicata anche la relazione dei tre saggi del CAI, e dà perfettamente ragione a Bonatti. Torto marcio a Compagnoni e Lacedelli; oltre che a Desio, che - peraltro - non era un alpinista e non era mai andato oltre il campo base, demandando il comando ai campi alti a Compagnoni. E limitandosi a battere a macchina autoritari ordini di servizio (ben 14 in tutto) che poi faceva giungere agli alpinisti, a volte con ritardi proverbiali ( http://it.wikipedia.org/wiki/Ardito_Desio#La_spedizione_sul_K2_e_le_polemiche ).
Leggete la relazione, ora resa pubblica, su "K2 - La storia finita", F. Maraini, A. Monticone, L. Zanzi, 2007, Priuli e Verlucca, Scarmagno (TO), Italia, 12,00 €, ISBN 978-88-8068-391-9
vorrei scambiare il link con voi, posso?
hai perfettamente ragione. grazie x le info sull libro.
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