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Con nuovi racconti e nuove avventure...

martedì 12 febbraio 2008

Incontri ad alta quota (Stefano Ardito)

Stefano Ardito è un giornalista di montagna, collaboratore di famose testate gioranlistiche specializzate, e famose sono le sue raccolte di informazioni sulle alpi e i nostri appennini, frutto di un'attenta e minuziosa ricerca sul campo.
ha partecipato anche a spedizioni internazionali, in Imalaya e nelle maggiori catene montuose mondiali.

Il Libro nasce da una raccolta di interviste fatte dall'autore ad alcuni protagonisti della storia dell'alpinismo mondiale, cha hanno avuto un certo spessore nella costruzione delle tecniche nelle varie discipline.

Vi lascio un assaggio di ogni capitolo del libro, ognuno dedicato a un protagonista, alla sua storia e alla sua esperienza.
Potrei scrivere di ognuno pagine e pagine di raconti, ma volontariamente non lo faccio, per non tediarvi troppo, e per invogliarvi a leggere i racconti, e conoscere non tanto la storia dell’alpinismo in sé, quanto le esperienze dei protagonisti che l’hanno fatta e vissuta, uno spaccato di vita vissuta intensamente e a volte pagata a caro prezzo.

Purtroppo molti di loro, nonostante la giovane età non sono più vivi.

iniziamo uno per uno...

1 - Domenico Rudetis: l'uomo del sesto grado.
il sesto grado rappresenta un traguardo importantissimo per l'alpinismo degli anni '40 e '50, rappresenta il livello massimo raggiungibile con le tecniche dell'epoca.
Adesso tale livello fa abbastanza ridere i cultori dell'arrampicata pura che arrivano a superare difficoltà di VIII e IX grado di difficoltà, ormai la soglia si è spostata al X grado (decimo grado).
Il nostro protagonista, al momento dell'intervista vive a New York; nato nel 1898 e cresciuto sotto il Civetta nelle Dolomiti, ha combattuto la prima guerra mondiale sul Piave, Con lui si ripercorrono gli esordi sulle dolomiti, con i più forti rocciatori degli anni prima della seconda guerra mondiale.

2 - Fritz Wiessener: dall'arenaria dell'Elba al K2.
Una storia interessante finita in tragedia...
siamo al 19 Giugno 1939, ci sono 2 uomini a quota 8400 metri sulla parete del K2, a 10 metri dalla fine delle difficoltà, dopo solo 10 metri termina la parete verticale ed iniziano i pendii più dlci che portano alla vetta, è quasi sera...
un alpinista Fritz Wiessener e uno sherpa...
stanno per diventare le prime persone a calpestare la vetta del K2 ben quindici anni prima della spedizione italiana che conquisterà la vetta solo nel '54, Lo sherpa ha paura del buio, degli spiriti che abitano la montagna, e dice la frase:
"No, sahib, tomorrow"
che costerà la vetta a Fritz Wiessener...
La salita è fatta senza ossigeno... dimostrando che la teoria impossibile di raggiungere certe quote senza ossigeno per l'essere umano era sbagliata....
La Tragedia è però dietro l'angolo, non solo la beffa della vetta mancata, ma anche una tremenda perdita di vite umane durante la fase di discesa dalla montagna....
Le persone sulla montagna vengono ritenute morte e vengono smantellati i campi avanzati sul versante della montagna, gli alpinisti scendono non trovando viveri e sussistenza fino al campo base, dove arrivano stremati e fantasmatici, ma gli altri, Wolfe, un alpinista della spedizione e quasi tutti gli sherpa, tranne uno, spariscono nel nulla...

3 - Gino Soldà: un vincentino sulla Marmolada.
Nel 1936 Gino Soldà risale la parete verticale del versante sud della Marmolada, con Umbert Conforto, dal 28 al 31 Agosto 1936 riescono ad aver ela meglio sulla impressionante parete.
La Marmolada per la sua conformazione vede dal versante Nord un approccio abbastanza ripido, ma accessibile, nel suo versante Sud la parete cade o sale, a seconda da dove la guardiate, a picco verticale.
Con questa salita Soldà "supera di mezzo grado quella che Solleder ha fatto portando la scuola del Kaisergebirge nelle dolomiti" parole di Reinold Messner....

4 - Riccardo Cassin: dalla Grignetta al mito.
dopo i primi approcci sulle grigne, sue montagne di casa, visti i risultati sorprendenti e la facilità che incontrava sulle rocce viene consegnato alla storia con la salita della Nord delle Grand Jorasses per lo sperone Walker.
nel Luglio del 1938 in prima assoluta.
Da quel momento la continuazione e l'idea di allargare il laboratorio in cui costruiva già attrezzi da montagna... sempre più grande e completo... fino ad arrivare ai giorni nostri dove la Cassin rappresenta una marca leader per l'abbigliamento e la "Ferraglia" da alpinismo.

5 - Alfonso Vinci: dalla Valtellina all'Amazzonia.
Esploratore di terre sconosciute.
L’intervista è un racconto della sua vita, delle sue esperienze durante la guerra, come alpino e poi come capo partigiano.
Alla fine della guerra parte subito per il Brasile, dove si dedica alla ricerca di minerali preziosi e ha scritto molti libri e romanzi, tra i quali:
Cordigliera, Diamanti, Samatari, Occhio di perla, Orogenesi sulla tragedia del Vajont, dove lui come geologo è poi stato chiamato per i rilevamenti e le perizie.
L’acqua, La danza, La cenere.
Lettere tropicali.

6 - Fosco Maraini: una vita per L'Asia.
Alpinista scomparso da pochissimo tempo, ha dedicato la sua vita all’Asia sotto tutti i punti di vista.
Vivendo a stretto contatto con la Sua Asia.
Fosco Maraini diventa famoso al mondo quando partecipa alla spedizione italiana al Gasherbrum IV 7980 metri, nel Karakorum Pachistano, sotto la direzione di Riccardo Cassin e con la partecipazione di Walter Bonatti… (scritta così sempra l’elenco degli attori di un film…)

7 - Felice Benuzzi: l'uomo che fuggì sul Kenya.
Personaggio alquanto eclettico, nella guerra d’Africa, durante la prigionia in Kenya, riesce a scappare dal campo in cui è rinchiuso, scala il monte Kenya, praticamente senza l’ausilio di alcun attrezzo, sopporta il freddo intenso con i pochi vestiti che ha a disposizione e ritorna al campo di prigionia.
Per questo viene punito per essere scappato, ma per la sua lealtà e prodezza viene anche premiato.

8 - Ardito Desio: il geologo che conquistò il K2.
Capo spedizione nel 1954, quando la squadra Italiana ha messo per la prima volta piede a quota 8611 del K2 il 31 Luglio 1954.
La seconda vetta della terra.
Personaggio eccezionale che ha legato il suo nome alla vetta del K2, e per tutta la vita, vissuta intesamente fino a 101 anni, si è dedicato alle montagne.
Da questa spedizione sono nate polemiche che si sono protratte fino ai giorni nostri.
Per ulteriori dettagli vi invito a leggere i miei commenti sulla spedizione del 1954, e la ripetizione nel Luglio di quest’anno… per i festeggiamenti del cinquantenario della prima salita.

9 - Gli uomini dell'Everest: John Hunt e Edmund Hillary.
Il 29 Maggio 1953, Edmund Hillary e lo sherpa Tenzing mettono piede sulla vetta dell’Everest, durante la spedizione Inglese organizzata e guidata da John Hunt…
Un racconto della spedizione e delle vicende che sono avvenute dopo tale salita.

10 - Kurt Diemberger: i cristalli, gli ottomila, e altre storie.
Personaggio a me molto caro, unico essere umano a poter vantare due prime sugli ottomila, su questo personaggio, molto semplice e mite, ci sono molte opinioni, se le volete leggere sono a vostra disposizione nella mia casella.
Ha raggiunto 5 vette oltre quota “8000”, di cui due in prima assoluta, :Broad Peak, Dhaulagiri, Everest, K2, Makalu, è stato compagno di salite con il Mitico Hermann Buhl, Austriaco Di nascita Italiano d’adozione, si aggirava e credo lo facci ancora tra le valli sperdute del MonteBianco a cercare cristalli per la sua collezione, infinite le sue avventure sulle montagne del mondo…
Grande scrittore delle sue avventure, ha scritto molti libri, anche quelli sono recensiti nelle mie opinioni, per cui non mi dilungherei, altrimenti potrei diventare prolisso su di lui.
Particolarmente legato al K2, quest’anno per il cinquantenario è salito al campo base all’età di 72 anni suonati…


11 - Chris Bonington: dalla Margarina all'Everest.
Chris Bonington appartiene all’alpinismo anni’60, con il suo stile efficace e impavido ha superato difficoltà impressionanti, risolvendo parecchi problemi sulle pareti delle Alpi in quegli anni. (problemi è un modo di dire, per indicare le difficoltà e i passaggi sulle pareti non ancora risolti per arrivare in vetta).
Nel 1963 Chris Bonington è un alpinista a tempo pieno, seguono l’apertura di nuove vie sulle Alpi, e nel 1979, quando il Governo Nepalese riapre le porte del paese agli alpinisti, Chris Bonington è pronto alla sfida con le pareti Imalajane.
La sua mitica Sud sull’Annapurna, l’Everest, il K2, il tentativo sul Kougur, poi salito nel 1981, nuovamente Everest e molto altro ancora…

12 - Hannish MacInnes: un'officina nel vento di Glencoe.
Scozzese, come si deduce dal nome…
Arrampicatore nelle Alpi, dove rappresenta uno degli esponeti di punta insieme a Chris Bonington, Joe Brown e DonWhillans, ed in zone extraeuropee.
Nel suo curriculum c’è un tentativo all’Everest nel 1953, anno della prima salita da parte della spedizione Inglese.
Nel 1975 la parete Sud-Ovest dell’Everest.
Oltre ad essere un bravissimo arrampicatore è anche un prolifico scrittore di guide.

13 - Walter Bonatti: le prime montagne di un campione.
Altro personaggio di fama mondiale, che in continua ricerca, e sete di avventura si è dedicato a qualunque tipo di avventura, dalla salita di grandi montagne in cui ha ottenuto successi ancora oggi irripetibili se non da pochi eletti, alle grandi esplorazioni antartiche, africane, asiatiche, canadesi, e praticamente in tutti i continenti, compreso il mondo sommerso, in cui ha avuto modo di scendere.
Nel 1954 ha partecipato alla spedizione al K2… raggiungendone quasi la vetta e avendo un ruolo fondamentale per la riuscita della missione.
Carattere molto scontroso, ha litigato con parecchi alpinisti per il suo temperamento, ma sotto il punto di vista fisico e il suo bagaglio di esperienze credo sia inimitabile.

14 - Cesare Maestri: il "ragno" e le sue storie.
Cesare Maestri ha legato indissolubilmente il suo nome alla grande salita del Cerro Torre, dove ha aperto una via difficilissima, tornato in patria è stato accusato di falso e di non aver mai raggiunto la vetta, arrabbiatissimo ha ripetuto la salita con un compressore da quasi 50 kg sulle spalle e raggiunta la vetta, ha lasciato il compressore sulla cime, scendendo poi ha rotto gli ultimi split per ripicca a chi lo aveva accusato… scatenando il putiferio in ambito alpinistico, per l’etica e la morale del gesto di chiodare una via simile.
Adesso vive a Madonna di Campiglio dove ha aperto un negozietto carino.

15 - Due Eroi di Chamonix: Renè Desmaison e Crhistophe Prifit.
Renè Desmaison
Fortissimo alpinista francese ha aperto decine di vie sul Monte bianco, e sulle Ande.
Durante la sua carriera non è mai stato interessato alle pareti Imalajane.
Crhistophe Prifit.
Compagno di Renè sulle Ande e sulle Alpi.
Due personaggi legati molto alla storia di Chamonix e al Monte Bianco.

16 - I miti di Yosemite: Royal Robbins e Jim Bridwell.
Oltre all’alpinismo classico nelle Alpi, anche la grande America, sforna arrampicatori d’eccezione, che si cimentano con le grandi pareti della Yosemite valley sulle Big Wall, sul Nose, Sul El Capitan pareti a strapiombo per migliaia di metri, con difficoltà notevolissime, su queste pareti si raggiunge l’ottavo grado.
Su queste pareti fanno la loro comparsa i fenomeni di Royal Robbins e Jim Bridwell
Impressionanti sdono i loro tiri da A4 e A5 sul Capitan, e successivamente sul Cerro Torre per Jim Bridwell
Royal Robbins si diletta anche a salite sulle Apli, salendo il Dru per esempio…

17 - Reinold Messner: Dagli ottomila a GreenPeace.
Su Reinold se ne sono dette fin troppe cose…
Grande alpinista ha raggiunto per primo le 14 vette più alte della terra, si è dedicato poi alla conquista del Polo Nord attraversando la calotta artica a piedi, ha intrapreso ricerche sulle popolazioni Asiatiche, ovunque portando sponsor e pubblicità.
Ottimo produttore di Soldi, con la sua fama e la sua capacità imprenditoriale, è sempre riuscito nei suoi intenti.
La mia opinione su di lui non è molto lusinghiera, ma lo rispetto come alpinista, un pochino meno per le sue frasi forti, e a volte fuori dal coro.

18 - Jerzy Kukuczka: un polacco a ottomila metri.
Polacco, fortissimo, puliva le ciminiere per vivere, fumava un’infinità di sigarette,beveva, si allenava solo poche settimane prima di partire per una vetta, doveva lavorare durissimo per potersi mantenere le spedizioni…
Sosteneva che si soffre già abbastanza sulle vette, per doversi privare di tutto il resto nella vita normale…
e nonostante tutto…
Jerzy Kukuczka che in soli 8 anni ha raggiuto la cima delle 14 vette oltre gli ‘8000’ quasi tutti con vie nuove e invernali, attivando secondo (1987), dopo il nostro connazionale Reinold Messner che per salirli tutti ha impiegato ben 16 anni (1986).
Jerzy Kukuczka è sparito dalla parete sud del Lhotse nel 1989 (se vi interessano i particolari, è partito al mattino presto per la vetta, ma per questioni di peso si era portato solo una corda da 9 mm, in un passaggio particolarmente difficile è caduto su quasi tutta la lunghezza della corda che non ha retto il peso, essendo di piccolo diametro lasciandolo cadere nel vuoto, la parete sud del Lhotse era all’epoca ancora un problema da risolvere, una parete di difficoltà ancora non superate), dopo aver concluso da poco (1987).

19 - Giancarlo Grassi e Michel Piola: la nuova “invenzione” delle Alpi.
Le cascate di Ghiaccio… Salite in Piolet Traction apre un nuovo modo di salire le montagne.
In loro abbiamo uno splendido esempio di come aprire nuove vie.
20 - John Merrill: l’Alpinismo in orizzontale.
Interessante personaggio Inglese, invece di scalare montagne è un camminatore instancabile, famosi i suoi peripli, ha effettuato il periplo della Gran Bretagna, e nel periodo dell’intervista aveva intenzione di effettuare l’attraversata degli Stati Uniti d’America, da Est a Ovest.

21 - Luigi Mario: la via dello Zen.
Guida Alpina e diplomato in arti marziali, cultore della filosofia Zen, pratica l’alpinismo secondo canoni rigorosi e insegnando ai suoi allievi l’arte zen e dell’arrampicata pura.
Fino a poco tempo fa faceva parte, se non ricordo male del comitato per gli esami delle guide alpine.

22 - Ron Fawcett: La grande arrampicata Inglese.
Patito arrampicatore degli anni ’70, che con la sua forza fisica e la sua agilità contribuì ad innalzare la gara verso l’ottavo grado, insieme a Manolo, Berhault e tanti altri…

23 - Stefano De Benedetti: uno sci che fa rima con paura.
Alpinista estremo, si diverte a scendere dalle montagne con gli sci…
Sul MonteBianco, dalla parete dell’Innominata, impressionante parete verticale…
precursore di un’arte poi portata avanti su vette Imalayane da Kamerlander.

24 - Giampiero Di Federico: la forza dell’alpinismo Abruzzese.
Famoso il suo libro “Racconti di pietra e di ghiaccio”,
Guida Alpina, dirige la Scuola di Montagna MontAbruzzo a Roccamorice, nel cuore dell’Abruzzo e del Parco Nazionale della Majella, ha partecipato a spedizioni, in Asia e in Sud America.
Racconta di un alpinismo vissuto in appennino, sulla Maiella, dove non è necessario salire quote altissime per poter praticare questo nobile sport.

25 - La squadra degli ottomila: Benoit Chamoux e Soro Dorotei.
Cultori della salita Rapida, partivano praticamente dal campo base senza o con pochissimo materiale, correvano in vetta e tornavano... quasi sempre...
Benoit Chamoux è morto cercando di realizzare il suo sogno di salire i 14 8000, proprio mentre scendeva dall'ultimo... per una controversa parete, è sparito.
Soro Dorotei
Guida Alpina
fortissimo alpinista nel 1986 sale 3 ottomila nel giro di 12 mesi, ha parteciparto alla spedizione K2-2004 per il cinquantenario della prima salita della vetta da parte della spedizione Italiana nel 1954.

26 - Renata Rossi: una donna nel mondo delle guide.
Una delle prime donne a conseguire il Brevetto di Guida alpina in Europa e a sopportare il peso dello zaino da soccorso di una trentina di Kg, per stare al passo con i suoi colleghi di sesso maschile.
Temperamento energico per una personcina mite.
Direttore della Scuola Italiana di Alpinismo, Scialpinismo, Arrampicata dell'Associazione Guide Alpine Valchiavenna.

27 - Catherine Destivelle: una falesia formato pin up.
Donna straordinaria, classe 1960. rappresenta come anche le donne posso fare quello che gli uomini riscono poco a portare a termine…
Nel 1988 è la prima donna al mondo a completare una via di 8a, grado che corrisponde al X° della scala UIAA.
Nel 1990 scala in solitaria la Nameless Tower in Pakistan e il Pilastro Bonatti ai Dru. L'anno successivo sempre in solitaria e in 11 giorni apre una via nuova sulla parete ovest dei Dru.
Nel marzo 1992 sempre in solitudine e in 17 ore scala la nord dell'Eiger (3970 m),
Nel 1993 è il turno dello sperone Walker sulle Grandes Jorasses
l'anno dopo supera in solitaria invernale la via Bonatti sulla Nord del Cervino.
Si sposta in Himalaya e nel 1995 scala il suo primo 8000, lo Shishapangma, fallendo poi per pochi metri la cima dell'Annapurna.
Nel 1996 durante una ascensione in Antartide ha un incidente e si frattura una gamba.
Torna però all'alpinismo di grande livello con la quarta solitaria e prima femminile della Brandler-Hasse sulla Cima Grande di Lavaredo.
Credo questo parli da solo….

28 - Maurizio Giordani: una Marmolada di ottavo grado.
Guida alpina trentina, è impossibile elencare le salite effettuate da questo grande alpinista.
Sempre alla ricerca di luoghi nuovi e selvaggi, dove esportare la sua filosofia dell’arrampicata, ha al suo attivo molte spedizioni in Patagonia, India, Pakistan, Africa.
Famosissima è la sua solitaria nel 1985 su "Tempi Moderni" sulla Sud della Marmolada (6c/7a).

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