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venerdì 18 gennaio 2008

La vetta ad ogni costo...

Strani personaggi si aggirano per la val Sesia…

Quella che sto per raccontare è una scena che molto spesso in situazioni e luoghi differenti ho e abbiamo vissuto.

Personaggi che si credono grandi, sopra le parti, in grado di fare tutto, nonostante tutto, senz amai considerare che ci potrebbero essere problematiche più grandi di loro, non sempre la montagna è propensa a lasciarti salire amichevolmente e molte volte è meglio non sfidarla, molto probabilmente se ne potrebbe uscire sconfitti.

Sono le persone per cui la vetta è la cosa fondamentale, nonostante tutto, e tutti… non importa il contorno.

Vorrei commentare, forse replicare senza essere offensivo al personaggio e amici al seguito incontrato qualche giorno fa scendendo dal passo dei Salati in Val Sesia…

Certamente, forse esagero, molto probabilmente leggerà questo messaggio, o forse no… ma potrebbe far bene a tutti…

La scorsa settimana (di qualche tempo fa) scendendo dal passo dei Salati, valico tra la val Sesia e la valle di Gressoney, verso metà discesa, abbiamo incrociato una comitiva di persone (non sapendo chi siano, non posso definirli nemmeno alpinisti, ma l’episodio mi ha fatto riflettere e non poco), tutti vestiti di tutto punto, come se dovessero salire in vetta la Monte Rosa, molto probabilmente lo avrebbero fatto nelle ore seguenti, non lo so e sinceramente non mi interessa più di tanto.

Noi reduci da un giro di qualche giorno eravamo abbastanza carichi con zaini voluminosi, al vederci carichi come muli, il primo della comitiva ci ha fermato, e con fare molto arrogante ci ha rivolto alcune domande per saggiare la nostra conoscenza della montagna e della quota, come a dire se non avete scalato almeno 2 ottomila non siete degni di parlare con me! (con che diritto poi…)

Ci ha interrogato su cosa avessimo fatto, e al sentire che per brutto tempo in alta quota, abbiamo girato le spalle e siamo scesi è inorridito! “ma come eravate già li potevate almeno salire fino al rifugio!, è un peccato, mai perdere l’occasione!”, ero calmo e non raccolsi la provocazione, ma la cosa mi lasciò perplesso e per nulla propenso a condividere tale affermazione, avrei voluto rispondere qualche tempo dopo che per colpa di questi ragionamenti, spesso i soccorritori mettono a repentaglio la loro vita, per degli irresponsabili come lui/loro che non possono perdere l’occasione…

Per chi non avesse capito, il problema è semplice; la montagna non è un parco giochi, se sali sulla giostra e non ti piace, basta fermarla e scendere, la montagna se sali e ti avventuri in alto, non scendi tanto facilmente se il tempo si mette al peggio (vedi ultime persone assiderate sul monte Bianco e sul monte Rosa…), le disgrazie possono succedere, andarsele a cercare credo sia da imbecilli, per di più molti personaggi ameni, che vogliono far credere di saperla più lunga degli altri, appena si sentono pizzicare dal freddo o alla minima perturbazione che li mette in difficoltà e non sanno più cosa fare prendono il telefono e chiamano il soccorso, che deve rischiare mezzi e persone per andare a recuperare loro che non potevano perdere l’occasione di salire fino là.

Quante volte ci è capitato di salire ed attendere le buone condizioni che spesso non si presentano, e l’unica scelta sensata è scendere e ritentare la prossima volta, non possiamo prenotare il tempo, molto spesso cambia anche quando le previsioni sono ottime.

La dimostrazione di quanto detto, ce l’ha data una sua collega una ventina di metri dopo… una signora abbastanza attempata, anche lei vestita con pantaloni e giacca da alpinismo estremo, alla domanda ”A che altezza siamo?”

Risposi “saremo intorno al 2600 metri…”

Quanto manca al rifugio?

Risposi:“Signora è lassù, in cima allo sperone di roccia, ci sono ancora circa 300 metri di dislivello…”

Lei replicò “Ma come non avete nemmeno un altimetro ?”

Risposi:“No, non lo usiamo.” anche se avrei voluto rispondere: “no, perché noi sappiamo leggere le carte topografiche e con le curve di livello ci orientiamo anche senza altimetro!!!”

Bene, noi siamo scesi e loro hanno proseguito la loro salita verso la vetta che non si può mancare qualunque cosa succeda.

Possibile che ci siano persone che debbano per forza far vedere che scalerebbero l’Everest, super equipaggiati e per rivolgerti la parola tu debba essere altrettanto bravo ed esperto?

Per loro non è accettabile perdere tempo e tornare indietro, o per lo meno è quello che vogliono farti credere, possibile che un individuo non sia libero di prendere una decisione che qualcuno abbia da ridire anche sulle scelte altrui?

Mi spiace solo che per quelle persone qualcuno debba mettere a repentaglio la propria vita, per riportarle a valle.

Lo spirito di montagna è un altro, in tutti i sensi credetemi.

In montagna dovrebbe valere la regola che se non ce la fai ti aiuto, e ti sorreggo, non quella di volerti giudicare ancora prima di sapere chi sei.

Spero che gli vada sempre bene.

Soprattutto per chi gli deve eventualmente salvare il fondo schiena!!!

Ciao zufoli!

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