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giovedì 10 gennaio 2008

Nuovo rifugio Ezio Orsi


Il 18 Luglio 2004 è stato finalmente inaugurato il nuovo rifugio Ezio Orsi alle pendici del monte Ebro a 1397 metri di altitudine.
La storia del rifugio Orsi inizia intorno al 1975, quando il cai di Tortona, e gli amici dell’Ebro iniziano la costruzione del primo rifugio, una baracca da cantiere degli anni ’60 coibentata da uno strato interno isolante, posata su un basamento di cemento e circondata da traversine della ferrovia, e da una serie di assi fissate su di esse, che ne formano un balcone, nella parte anteriore del rifugio.

Quasi tutto il materiale era stato portato sulle spalle dei soci Cai, anche dallo stesso Ezio Orsi, che lo aveva voluto, e dal suo grande amico Adelmo Prati veterani del Cai; Ezio Orsi morirà lo stesso anno della sua inaugurazione.

I fuoristrada non potevano circolare causa le pendici troppo impervie.

Posto in una posizione strategica, in modo da creare meno impatto ambientale possibile, infatti il rifugio non è visibile se no da una visuale aerea, oppure quando gli si arriva davanti, anche a meno di 100 metri dal rifugio, quest’ultimo non è visibile.
Colorato di verde si mimetizzava con l’ambiente circostante, era un ottimo punto di riferimento per le persone di passaggio, disponeva di una fontane sempre funzionante, anche quando le gelide temperature invernale scendevano parecchi gradi sotto lo zero.
L’incuria del tempo, ma soprattutto dell’uomo, di alcuni personaggi, che definirli uomini ci sarebbe da discutere, hanno rotto, depredato, distrutto, scarabocchiato con qualunque oggetto la lamiera del rifugio.
Il rifugio, pensiero personale, è isolato, ma troppo vicino al paese sia di Caldirola che di Salogni, per cui anche i teppistelli sono in grado con quattro passi di arrivare al rifugio e di farla da padroni.
Ultimamente era stato quasi abbandonato, era diventato la casa di 2 ghiri che si erano costruiti il nido tra le masserizie del rifugio e di pochi personaggi che nel rifugio ci sono cresciuti, il sottoscritto è uno di quelli… tutti gli altri avevano troppo ribrezzo a vivere con i ghiri…
Il vecchi o rifugio aveva 12 posti letto, posti su 4 letti a castello.

Il progetto del nuovo rifugio è durato tanti anni, in quanto non si riusciva a reperire i fondi necessari per la costruzione di una nuova struttura che desse maggiore stabilità e durata nel tempo.

Finalmente i soldi arrivano il progetto iniziale risalta fuori e si iniziano i lavori, grazie a

Gli amici del’Ebro il cui presidente è ora Mario Bidone, con il Cai hanno lavorato a lungo, hanno predisposto un progetto, hanno garantito la loro disponibilità ad effettuare giornate di studio per i giovani, e così con l’aiuto finanziario della Fondazione il cui presidente della Fondazione è il sig. BoggioSola, che ha destinato a questa iniziativa 55 mila euro e l’intervento della Provincia, che hanno garantito, oltre ad un contributo, la “copertura” culturale con le iniziativa a favore delle scuole, il nuovo rifugio si farà.
Il nuovo rifugio è stato realizzato sul terreno del vecchio, e su gentile concessione dei proprietari del terreno, Carlo Fittabile, Mario Fittabile, Gabriella Ferrati vedova Bruno Fittabile, che hanno donato la loro proprietà proprio perché questa realizzazione avesse modo di crescere.

La nuova struttura è un fabbricato in mattoni rivesti in pietra e legno, un vero capolavoro, con 28 posti letto, acqua corrente, luce elettrica, cucina, fossa biologica, autoclave e cisterna per le riserve idriche anche durante l’inverno. Legnaia per la legna e il riscaldamento invernale.
Una stanza è stata adibita a rifugio invernale di emergenza SEMPRE APERTO, così chi dovesse trovarsi in difficoltà potrà sempre contare su questo piccolo rifugio.
Il resto della struttura resterà chiusa, aperta tutti i fine settimana dell’anno e forse durante tutto l’estate, dipende dalla disponibilità del personale che vorrà gestirlo.

Utile alle scuole per far avvicinare i ragazzi alla natura selvaggia, è possibile ammirare piante e fiori e non di rado è udibile l’ululare dei lupi che da qualche anno sono tornati sul nostro Appennino.

Come raggiungere la struttura, Da Caldirola, Si lascia la macchina alle colonie di Caldirola, e si seguono le indicazioni per il rifugio Orsi, che si trova sulla classica via del sale, molto ben segnalata e in 45 minuti si arriva a destinazione.
Oppure da Salogni uscendo dal paese si prende la strada che porta alle Stalle di Salogni e li lasciata la macchina si procede a piedi per 25 minuti.
Dal rifugio si possono poi raggiungere tutte le vette della zona: Ebro Chiappo, Giarolo, Cavalmurone, Panà…
Se vi capita di passare di qua, fate un salto a vedere cosa possiamo offrivi.

...speriamo solo che i vandali restino a casa...

(Presente anche su www.ciao.it)

Bi

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