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martedì 29 gennaio 2008

La montagna è di tutti, ma non è per tutti.

La montagna è di tutti?

Questa domanda molto provocatoria trae spunto da un articolo uscito su “LA RIVISTA”bimestrale allegato allo “SCARPONE” mensile del CAI.

Sul Numero di GENNAIO FEBBRAIO 2008, il sindaco di Balme ha scritto un articolo intitolato “PIAN DELLA MUSSA, NATURALMENTE!”in cui giustifica la regolamentazione del parcheggio in tutte le aree comunali, per l’accesso al pian della Mussa, area fuori dall’abitato di Balme in provincia di Torino, in Piemonte.

In linea di principio sono contrario alla regolamentazione dei parcheggi in quanto lo ritengo un mero sfruttamento, al contrario di quanto viene sostenuto nell’articolo, perché fanno fare cassa al comune e non insegnano assolutamente alle persone ad andare in montagna, o a essere rispettosi della stessa lasciando rifiuti ovunque.

Se si desidera far pagare le persone occorre fornire determinati servizi, che in loco possono essere usufruiti.

Secondo il mio punto di vista, una buona regolamentazione, se appunto il problema non è quello di riempire le casse del comune è una buona salvaguardia e tutela ambientale, con una corretta sanzionatura a chi trasgredisce i regolamenti, per esempio per la raccolta di specie di flora protetta, abbandono rifiuti e quant’altro si ritiene di dover sanzionare; una cosa purtroppo è vera, le persone se non sono toccate nel portafoglio difficilmente capiscono e imparano la lezione, a volte non basta neppure quello, per cui forse per ottenere buoni risultati sarebbe auspicabile un controllo sul territorio senza dover per forza far pagare il parcheggio a tutti quelli che realmente vogliono vivere la montagna, oppure semplicemente godersi una semplice passeggiata.

La montagna è di tutti, ma non è per tutti.

Facciamo in modo che le persone rispettino e paghino i servizi offerti dalle organizzazioni, anche comunali se lo si ritiene, ma per salvaguardare i boschi e la natura, occorre fare prevenzione insegnando le regole di base per non distruggere la natura e per poter far in modo che chi vive la montagna possa continuare a farlo, senza ulteriori intralci.

Nessuna zona dovrebbe essere regolamentata al pagamento di un biglietto per potervi accedere, ne per vederla né per parcheggiare l’auto, o per lo meno non su tutto il territorio comunale.

Ci sono persone, proprio in relazione del fatto che pagano il biglietto per poter accedere, si sentono di aver acquistato anche il diritto di fare quello che vogliono, anche l’abbandono rifiuti.

Chi desidera andare in montagna, sia al pian della Mussa, o alle tre cime di Lavaredo, o in altri luoghi deve poterlo fare in tutta gratuità, pagando solo se desidera avere particolari servizi, chi non li usa non dovrebbe essere tenuto a pagare.

L’area montana non è paragonabile ad una città, ne tanto meno ad un museo, anche se potrebbe essere opinabile anche il parcheggio ed il biglietto anche in tali luoghi, per cui non dovrebbero essere a soggetto a pagamento il solo parcheggio.

Non vuole essere un articolo polemico, ma propositivo, per far si che davvero le persone, che frequentano certi luoghi imparino a vivere con la natura, cercando di capire che i loro danni impoveriscono l’ambiente, danneggiano chi su quel terreno ci deve trarre il sostentamento per la sua vita, in quanto montanaro, o semplicemente tutto quello che lascia lo ritrova la prossima volta, e crea un precedente per cui se altri trovassero una serie di rifiuti si sentirebbero giustificati ad abbandonarne altri.

Chi non vuole vivere con queste regole può starsene tranquillamente a casa.

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