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venerdì 11 gennaio 2008

Grigne - Ferrata sul Resegone

è stato il mio primo approccio con la roccia verticale...

il punto dell'attacco non è dettagliato , ma non è difficile da trovare. cerco comunque di ridocumentarmi per renderla praticabile con le informazioni logistiche necessarie.

Arrivati a Lecco, per una strada che non vi saprei descrivere nonostante stessi guidando io (ma non sono fisionomista e mi perderei in un fazzoletto, sulle strade normali, nei boschi è un altro film!);lasciamo la macchina lungo la strada, controlliamo una cartina del luogo, facciamo un’abbondante colazione e ci incamminiamo per un largo sentiero che si inerpica all’interno di un bosco.
All’inizio sembra non ci sia nessuno, poi si incomincia ad incontrare persone che passeggiano in questa specie di parco alle pendici del Resegone.
Il caldo incomincia a farsi sentire, inizia lo spogliarello; impacciato da tutto il materiale che sto trasportando.
Dobbiamo lasciare il sentiero principale, per una via secondaria che sale in modo vertiginoso verso la parete sopra di noi...., il sentiero è stretto, ripido e pieno di rami che ti frenano la salita, nonostante tutte le frustate in faccia, arriviamo alla base della parete......, saremo in 10.... tutti si stanno preparando per attaccare...., chi in un modo, chi in un altro, tutti pronti e imbracati, qualcuno addirittura tenta l’impresa senza sicurezza, è rischioso, ma.... (“qualcuno....”, racconta un anziano signore abitudinario del Resegone,”.... ha imparato a volare durante la salita....”)
Ci leghiamo alla parete e si inizia la salita, i primi metri sono abbastanza difficoltosi, per la mancanza di allenamento, è un gran lavoro di braccia, che devono tendersi e tirarti su, e delle gambe che per la maggior parte del tempo sono rannicchiate e ti devono spingere verso l’alto, una bella palestra.....
Il percorso appare lievemente meno faticoso, ma diventa verticale, iniziano le scale, e il senso di vertigine non tarda ad arrivare.
Bene!.... bisogna vincerla, i minuti passano e la salita si fa sempre più veloce..., le gambe non sono più molto tese, le braccia si sono abituate a restare in alto, e si sale sempre.....
Ogni tanto qualche terrazzino ti permette di riposare, dopo di che riprendi la salita che non sembra finire mai... lungo il percorso raggiungiamo, tre ragazzi che salivano davanti a noi, iniziamo a parlare e il tempo scorre più velocemente, 3 ore di parete, sono letteralmente volate.
Ci sono alcuni passaggi da brivido, tipo: stai salendo sulla scala di destra, finisce la scala di destra, inizia quella di sinistra, fino qui sembra tutto normale e OK.... ma se ti ricordo che tra la scala di destra e quella di sinistra ci sono tre metri abbondanti..... e un predellino del diametro di 5/6 centimetri, e aggiungi a questo, che stai lavorando a 200 metri in verticale prima del primo tonfo, a 1800 metri s.l.m. e a 500 metri dal punto di partenza....le cose, credimi cambiano, si sei legato e al massimo cadi solo per 6 metri (se tutto tiene!), ma sai sono tanti lo stesso, dipende cosa incontri durante la caduta, e nell'atterraggio, e poi..... sai, la prudenza non è mai troppa!.
959 metri di parete verticale in tutto; finalmente dopo centinaia di pioli, arrampicata tra le rocce, gradoni scoscesi e altro arriviamo sull’ultima scala, si vede finalmente la cima; esiste un intero mondo lassù, ristoranti, ripetitori, radio, impianti da sci persino un villaggio turistico, un paese.... non credevo, di fianco alla parete che abbiamo appena scalato, c’è una comoda funivia che porta i turisti fino lassù (è stata più emozionante la via percorsa....come diceva quella pubblicità....” Se ci fosse un ascensore per arrivare lassù, sicuramente non lo prenderei!.” ).
Non parliamo poi del panorama..... si vede: nella vallata si stende il Lago di Como (Lario), la città di Lecco, e tutta la piana Lombarda, fermata all’orizzonte dal massiccio del Rosa e dalla catena delle Alpi, il Monte Rosa si è visto per tutto il percorso, è splendido, anche i fortunati che si sono avventurati sulle sue pendici, hanno trovato una giornata splendida, ora una piccola nuvola ha coperto la cima, ma la giornata resta splendida e limpida; alle nostre spalle si erge il Resegone, una montagna splendida, da dove ci troviamo, c’è un sentiero che ne raggiunge la vetta.
Mangiamo, ci riposiamo un poco, poi ci prepariamo per la discesa....

Le sensazioni alla partenza non sono esattamente quelle dell’arrivo!
Sono stanco, ma felice.

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