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venerdì 11 gennaio 2008

Il prezzo della conquista


Il prezzo della conquista
trasmissione su Rai tre alle 23,40 del 2 Marzo 2004

Bella trasmissione sulle spedizioni in Imalaya,
con la storia dai primi tentativi del dopo guerra 1920, con prime spedizioni Inglesi, del tentativo di Mallory e Irvine, di cui non ci sono prove del fatto che siano arrivati in vetta, sparirono alla vista sulla cresta l’8 Giugno 1924, a 8610 metri circa, il corpo di Mallory venne ritrovato nel 1999 a 8200 metri ancora integro, marmorizzato, con una caviglia rotta in due punti.
Ancora con la corda attaccata alla vita, ma nessuna traccia della macchina fotografica che testimonierebbe se effettivamente sono arrivate in vetta.
La conquista dell’Everest ufficiale spetta a Illary e Tenzing nel 1953 il 29 maggio.
Documentario arricchito da varie testimonianze di noti alpinisti, che purtroppo qualcuno ha già lasciato la vita sulle sue pareti.
La corsa frenetica del mondo verso le sue vette, nonostante la pericolosità evidente, solo un alpinista su sei riesce a salire in vetta e scendere, cosa da non sottovalutare, una volta che sei arrivato in cima, il viaggio è solo a metà c'è ancora la discesa, che per certi versi è maggiormente pericolosa causa stanchezza, demotivazione per aver raggiunto la vetta, insidie di scivolamento, alta quota, mancanza di ossigeno che ti porta a prendere decisioni che possono essere sbagliate.
il minimo errore sopra i 7900 metri, considerata la zona della morte, può essere letale.
I malori della quota, edema cerebrale e polmonare, i continui mutamenti dei ghiacciai.
Considerate che un ghiacciaio medio europeo si muove alla velocità di qualche metro all’anno, si può arrivare a 100/200 metri all’anno.
Ho letto un articolo che parlava dei cosiddetti Ghiacciai Speedy in Imalaya che si possono muovere di 12 Km al mese (mi sembra tantino probabilmente, spero un errore di stampa, mi riservo di ricontrollarlo, ed eventualmente confutarlo, sarebbe a dire 400 metri la giorno…se fosse veramente così sarebbe IMPRESSIONATE!)
Si descrive la vita in alta quota, le fatiche fisiche e psichiche per tentare l’impresa, la difficoltà a fare le cose più semplici.
L'unico dubbio che mi è rimasto è l'altezza della montagna più alta del mondo, l'EVEREST.
pensavo di prenderli in castagna segnalando l'errore macroscopico, della sua altezza, ma ho dovuto ricredermi...
l'Everest che si credeva fosse 8848 metri, è stato rimisurato nel 1999 e non ho ben chiaro se sia 8850 metri, come le fonti ufficiali avevano divulgato, o addirittura 8872,4 metri come il documentario segnala, molti siti riportano entrambe le soluzioni.
la cosa sembra di poca importanza, ma su una gara che si misura sul cm, 22 metri possono essere importanti.
si esiste una gara per raggiungere la cima delle 14 vette principali (perchè ne esistono molte di più) sopra gli 8000 metri, tutti in Imalaya.

Inoltre si descrivono i percorsi sulle pareti scoscese al 70%, volendo intendere erroneamente a 70 gradi.
Una parete al 70 % è un’inclinazione che ha tranquillamente una delle piste nere che abbiamo sulle nostre piste da sci, quindi niente di particolarmente eccezionale.
Una parete al 100% si intende un’inclinazione di 45 gradi.
Viene inoltre evidenziato lo stile alpino di Reinold Messner, di cui non condivido assolutamente l’attribuzione.
A Reinold Messner , grandissimo alpinista con il merito di aver portato gli sponsor e i soldini nel mondo dell’alpinismo,
di aver salito per primo tutti i 14 ottomila in 16 anni finendo nel 1986, con alle spalle il mitico jerzy kukuczka in soli 8 anni e finendo nel 1987; ma quello di fare uso di stile alpino credo che non sia esattamente il termine adatto a Messner.
Molte volte una supersquadra di alpinisti gli preparava i campi in quota e lui poi in solitaria saliva la vetta.

Lo stile alpino è uno stile che non fa uso di portatori di alta quota, e tutto il materiale viene portato sulle spalle dagli stessi alpinisti che allestiscono e riforniscono i campi successivi.

Il documentario risulta essere Molto utile ed esplicativo di quelle che sono le condizioni di vita e le difficoltà di una salita ad un colosso imalayano.
Direi molto interessante.

Se qualcuno volesse approfondire l'argomento o avesse notizie interessanti, scriva, l'argomento mi sta molto a cuore.


(presente su www.ciao.it)

Bi

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